Prezzo del petrolio: quali previsioni per il 2018?
Torna a scendere il prezzo del petrolio, con pesanti cali sia per le quotazioni del WTI, il benchmark americano per il greggio, caduto sotto quota 60 dollari, che per le quotazioni europee del petrolio. Anche il Brent, infatti, ha perso terreno, scivolando dai 70 dollari al barile verso quota 62. Entrambi i prezzi del petrolio sono reduci da importanti rally rialzisti, che hanno portato le quotazioni del petrolio a più che raddoppiare negli ultimi 24 mesi. Alla base della salita del prezzo del petrolio vi erano diversi fattori, anche se il tema centrale era legato alle aspettative per nuove mosse decisionali da parte dell'OPEC in merito al taglio della produzione del petrolio. Lo scenario, però, nonostante gli accordi raggiunti dal novembre 2016 in poi, resta quello di un mercato del petrolio in sovrapproduzione, con una quantità di petrolio estratto ampiamente superiore alla domanda. Questo ha generato un forte squilibrio, con un eccesso dell'offerta di petrolio che ha spinto al ribasso il prezzo dell’oro nero già nel 2014-2015. La forte ripresa delle quotazioni del greggio vista nel 2016-2017 ha portato alla riapertura di numerose strutture negli Stati Uniti, pronte a funzionare con un prezzo superiore ai 50-55$ al barile. E lo scenario generale per il petrolio è dunque tornato ad essere quello di un eccesso dell'offerta.
Petrolio: Analisi e previsioni del prezzo del petrolio
Cosa attendersi a questo punto per il petrolio e quali previsioni per il 2018? Dal punto di vista tecnico la frenata delle ultime settimane appare senz'altro significativa. Va inoltre sottolineato come il dollaro si sia mosso al rialzo nelle prime sedute di febbraio, dopo mesi di ribassi (e generalmente le quotazioni del petrolio sono negativamente correlate con l'andamento del dollaro). Restano tuttavia ottimisti gli analisti di Morgan Stanley, che prevedono ancora rialzi per il petrolio: "Nelle ultime settimane i prezzi del petrolio sono scesi a causa delle forti vendite sui future sull'oil, che sono stati venduti come le altre asset class rischiose. Ma noi crediamo ancora che entro il terzo trimestre il prezzo del petrolio possa arrivare a 75 dollari".
L'analisi grafica appare invece più complessa, aprendo le porte anche ad ulteriori correzioni per il prezzo del petrolio, anche se il trend di fondo appare ancora impostato al rialzo. La sfida per il mercato del crude oil appare legata agli Stati Uniti, che oggigiorno esportano petrolio e continuano ad aprire nuove trivelle per l’estrazione del greggio, con costi di break even per le strutture petrolifere sempre più contenuti. Sul fronte italiano restano ovviamente a guardare l’andamento delle quotazioni le aziende del comparto petrolifero, guidate da Eni, ma anche Saipem, che negli ultimi mesi era riuscita a rimbalzare da 2,95 a 4 euro per azione, per poi scendere nuovamente a 3,30 euro per azione, sulla scia della recente discesa del prezzo del petrolio.