Prezzo del PETROLIO, che caduta!
Il Prezzo del Petrolio è negoziato in forte calo dopo la decisione OPEC, riunita a Viennal nel suo 172' meeting. Gli investitori attendevano con ansia le mosse dei paesi produttori di petrolio e sono rimasti soltanto in parte soddisfatti dalle news in arrivo dall’Austria. L’OPEC, infatti, ha esteso per altri nove mesi i tagli alla produzione di petrolio ma non ha toccato il loro volume, generando una delusione che è sfociata in forti vendite sul petrolio. Non c’è dunque stato alcun inasprimento alla riduzione produttiva, nonostante i rumours circolati nei giorni scorsi, che avevano spinto al rialzo le quotazioni del petrolio. Di fatto lo scenario che emerge dal meeting appare molto simile a quello presentato alla vigilia da Khalid Al Falih, ministro del petrolio per l’Arabia Saudita, che aveva di fatto presentato come improbabili ulteriori tagli, definendo invece reale la possibilità di un prosieguo dei tagli fino alla primavera 2018. La riduzione della produzione era stata definita a fine novembre, sempre dall’OPEC originariamente con una durata di 6 mesi, a questo puntoo prolungata per altri 9 mesi fino alla fine del primo trimestre 2018. Il ministro saudita Khalid Al Falih ha anche definto come “più che sufficienti” i tagli previsti lo scorso autunno, spiegando che questo prolungamento dell’accordo dovrebbe bilanciare il mercato e ridurre le scorte di greggio. La pensano diversamente i mercati, con il prezzo che perde nettamente terreno.
Analisi Prezzo del Petrolio dopo la decisione OPEC
Il petrolio, al termine di una seduta volatile, ha accusato una netta flessione, con il WTI sceso a 48,6 dollari al barile (-5,50%), mentre il Brent, il greggio del Mare del Nord, viene negoziato a 51,5 dollari al barile, anche in questo caso con una perdita del 5%. Dopo il crollo di inizio maggio, che aveva portato il prezzo del petrolio sotto quota 45 dollari al barile, le quotazioni erano risalite sopra quota 50, ma ora arriva un nuovo segnale negativo. Dal punto di vista tecnico lo scenario appare estremamente interessante, con il trend ribassista che pare trovare forza proprio in queste ore.
Analisi Tecnica Prezzo del Petrolio
Dopo aver oscillato da fine novembre a fine febbraio fra 51 e 54, 5 dollari al barile, le quotazioni del petrolio hanno trovato spazio per scendere dapprima a 47 e successivamente a 44 dollari al barile, salvo poi recuperare l’area 50. La nuova discesa delle ultime ore del petrolio - dapprima sotto i 50 $ e poi verso l'area supporto posizionata a 48,5$ - rappresenta un chiaro segnale di debolezza, con spazio per ulteriori rally ribassisti verso 47,3-47,3 ed eventualmente anche verso l'area 46. Meno probabile, almeno nel brevissimo, un nuovo test verso i 44-45$, area che potrebbe però essere tastata nelle prossime settimane se i mercati confermassero questa tendenza pesantemente negativa sul greggio. Avremo invece un primo segnale rialzista soltanto sopra i 51,5 dollari al barile, con spazio in tal caso per tentare di rientrare nel canale fra i 51,5 ed i 55 dollari al barile Questo scenario pare però al momento meno probabile per il petrolio. Come sempre, però, la parola spetta ai mercati ed in questo caso anche all’OPEC.