Previsioni per i tassi delle Banche centrali

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Focus sui tassi delle banche centrali: il dollaro resta debole sui mercati valutari dopo il taglio da 0,50% effettuato dalla Federal Reserve per sostenere l’economia. Il costo del denaro è sceso dal 5,50% al 5,00% e i mercati si attendono altri due tagli ai tassi di interesse da qui a fine anno da parte della Federal Reserve.

I tassi USA potrebbero quindi scendere al 4,50% entro fine anno, con previsioni per un altro punto percentuale di tagli al costo del denaro nel 2025. Anzi, stando ai numeri del CME FedWatch Tool i prezzi attuali vedono possibile un taglio dello 0,75% per quest’anno e dell’1,25% nel 2025. Traducendo il tutto in numeri, i tassi potrebbero scendere addirittura al 3% entro fine 2025, mezzo punto in meno di quanto dichiarato dalla Fed (il dot plot della Banca centrale usa prevede tassi in area 3,50% per la fine del prossimo anno).

Ecco quindi spiegata la discesa del dollaro, con GBP/USD (sterlina/dollaro) salito sopra 1,3350, mentre euro/dollaro resta negoziato sopra quota 1,11. Da notare anche i nuovi massimi storici per l’oro salito sopra i 2.600 dollari per oncia.

Economia USA ed Economia Europea

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È chiaro che nei prossimi mesi i mercati dovranno anche valutare l’andamento dell’economia europea, che mostra segnali di rallentamento. La Banca centrale americana, infatti, non è certamente un’eccezione nel suo percorso di allentamento dei tassi. Rappresenta piuttosto la regola, con la sola eccezione della Bank of Japan, che sta lentamente alzando i tassi dopo anni di tassi negativi. Operativamente, la BCE ha già tagliato per ben due volte i tassi nei mesi scorsi (anche se si è trattato di tagli dello 0,25% e non dello 0,50% come invece deciso dalla Fed). Anche la Banca di Inghilterra taglierà i tassi entro fine 2024.

Previsioni per i tassi delle banche centrali

Quali previsioni per i tassi di interesse? Andrew Lake, Head of Fixed Income di Mirabaud Asset Management ha spiegato così le ultime mosse della Federal ReserveAd aprile, sembrava che la prossima mossa della Fed sarebbe stata un rialzo, ma durante l'estate i mercati hanno dovuto affrontare diversi cambiamenti. Tuttavia, la Fed ha sorpreso con un maxi-taglio di 50 punti base e ora prevede un ciclo di riduzioni con tagli successivi di 25 punti base, seguendo un ritmo simile a quello dei cicli precedenti”.

L’analista si focalizza sulle previsioni dei tassi per il futuro “I dati più recenti mostrano che i mercati hanno prezzato altri otto tagli di 25pb, per un totale di 10 tagli fino a gennaio 2026 – un livello mai visto prima al di fuori di uno scenario recessivo. Se l’inflazione statunitense continua a diminuire e se l’economia si dimostra più debole – ma ancora generalmente stabile – potrebbe trattarsi di un numero eccessivo di tagli in un periodo così breve. Partendo da queste considerazioni, i mercati potrebbero dover rivedere le loro aspettative in base ai dati economici dei prossimi mesi.

Detto ciò, arriviamo da un ciclo di rialzi dei tassi notevole. E' chiaro che sono la conseguenza degli stimoli attuati quando l’economia stava ancora cercando di superare gli effetti della crisi finanziaria globale prima dell’arrivo del Covid nel 2020. 

Questo significa che i rialzi dei tassi d’interesse sono partiti da un livello insolitamente basso. Dieci tagli rappresenterebbero soltanto una parziale distensione rispetto ai 21 rialzi a cui abbiamo assistito, portando il tasso terminale del 3%, vicino alle stime attuali per il tasso neutrale.

Pertanto il percorso sembra tracciato, anche se non mancano le difficoltà. Sebbene nutriamo dei dubbi riguardo alle attuali previsioni dei mercati, riteniamo comunque vi sia un percorso ragionevole che porti a tagli significativi senza che l’economia statunitense entri in recessione”.

Vedremo quelle che saranno le mosse della Federal Reserve, delle altre banche centrali e le ripercussioni sul mercato forex.

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