PIL USA: crescita sotto le attese
Il PIL statunitense cresce molto meno delle aspettative, mentre l'euro/dollaro resta a 1,09. Tra i dati che entreranno nella storia dei “primi cento giorni” della gestione Trump verrà, forse, poco ricordato come l'economia statunitense, nel primo trimestre del 2017, sia cresciuta al ritmo più debole rispetto gli ultimi tre anni, con un indice di spesa dei consumatori solo in marginale aumento e la riduzione degli investimenti in scorte da parte delle imprese. Secondo i dati del Dipartimento del Commercio Usa, quindi parliamo di “dati certi”, il Pil statunitensi tra gennaio e marzo 2017 è cresciuto al ritmo annuo di 0,7% nel primo trimestre,esattamente mezzo punto in meno rispetto alle stime degli analisti raccolte da Reuters e Bloomberg nei giorni precedenti. Si tratta dunque dell’espansione più debole dal primo trimestre 2014, dopo aver registrato una crescita di 2,1% nell'ultimo parte del 2016 corrispondente con il passaggio di consegne tra i due presidenti.
Va anche detto che i numeri deludenti del Pil registrati nel primo trimestre non rispecchiano in pieno lo stato dell’economia Usa. Infatti il mercato del lavoro è vicino alla piena occupazione e la fiducia dei consumatori è positiva. Una lettura del rallentamento della spesa dei consumi potrebbe pertanto essere essenzialmente imputato alle avverse condizioni meteo e, dunque, soltanto temporaneo. Inoltre anche la forza del dollaro è stata d'impiccio alla crescita americana, con il cambio fra euro e dollaro che proprio ad inizio 2017 ha toccato i valori più bassi degli ultimi 15 anni, creando qualche difficoltà ai piani di protezionismo di Trump, frenati dal superdollaro.