Petrolio sotto i 45$ al barile
Il petrolio scende sotto i 45 dollari al barile per la prima volta dopo i tagli alla produzione decisi dall’OPEC a fine novembre. La caduta del prezzo del petrolio arriva dopo i nuovi dati sulle scorte USA, in calo, ma decisamente meno rispetto a quanto preventivato dagli analisti. Le quotazioni del WTI, il prezzo di riferimento americano del petrolio, hanno toccato i minimi da novembre, scivolando fino a 43,76, per poi recuperare con forza nella mattinata di venerdì i 45 dollari. I prezzi dell’oro nero avevano oscillato fra i 51 ed i 55 dollari al barile da fine novembre a inizio marzo, per poi accelerare al ribasso, nonostante un tentativo di recupero a inizio aprile. Il trend per le quotazioni del greggio resta ancora impostato al ribasso, con il prezzo del petrolio che negli ultimi venti giorni ha perso circa il 15%, allontantandosi dai massimi raggiunti a metà aprile. Analizzando i prezzi con le candele giapponesi emerge chiaramente l’impressionante serie di candele ribassiste (14 su 16) che hanno caratterizzato le ultime settimane del petrolio. Uno scenario che potrebbe spingere a nuove contromisure l’OPEC, acronimo di Organization of Petroleum Exporting Countries, il cartello che coordina il mercato produttivo del petrolio, che si riunirà presso la sede di Vienna il 25 maggio prossimo. Nel frattempo i prezzi sono arrivati in un’area ricca di supporti, con la fascia 42,5-43,5 dollari al barile che si candida a frenare la discesa delle quotazioni del petrolio.