Petrolio: previsioni ribassiste?

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Petrolio sotto pressione, pesano i timori di eccesso di offerta

Le ultime settimane sono state caratterizzate da un quadro negativo per il petrolio in borsa. Le quotazioni dell’oro nero sono scese a inizio settembre sotto quota 70 dollari al barile, per poi mantenere un’impostazione di fondo ribassista. Per ora una vera e propria inversione non è arrivata nemmeno con le crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente.

Al momento, per i mercati, il rischio centrale è quello di un eccesso di offerta di petrolio. Una paura che sta superando i danni produttivi derivanti dalle costanti tensioni geopolitiche attuali in Medio Oriente. Appare evidente che gli operatori ritengono credibili i rumours relativi alla possibilità che l’Arabia Saudita stia valutando di tornare alla vecchia strategia di conquistare quote di mercato tagliando fuori parte del mercato. Di fatto – in questo scenario – l’Arabia potrebbe cercare di far crollare i prezzi, aumentando la produzione, con l’intento di tagliar fuori parte dei concorrenti, anziché sostenere i prezzi con un’azione congiunta, come si è invece verificato in questi ultimi anni.

Accordi OPEC

Reggeranno gli accordi dell'OPEC+? E' chiaro che senza il benestare dell’Arabia gli accordi dell’OPEC+, il cartello dei paesi produttori di greggio, avrebbero vita breve e sarebbe molto complesso per gli altri paesi mantenere una strategia restrittiva per sostenere i prezzi. 

C'è quindi grande attesa per il meeting in arrivo a inizio ottobre, anche se è possibile che ci vada altro tempo per arrivare a una decisione definitiva.

Previsioni per il petrolio

Quali previsioni per il prezzo del petrolio?  "Concretamente, se l'Arabia Saudita inizia ad aumentare la quantità di petrolio estratto anche gli altri Paesi saranno costretti a seguire la strategia per aumentare i  ricavi" ha spiegato Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst presso Swissquote Bank "Questo fa sì che le previsioni per il prezzo del petrolio al momento restino ribassiste, anche considerando il quadro macroeconomico globale".

Ecco, quindi, la discesa del greggio, con la quotazione del WTI (il petrolio americano) scesa sotto i 70 dollari al barile. Naviga, come da tradizione, qualche dollaro più in alto il Brent, petrolio del Mare del Nord.

Manco a dirlo, i prezzi alla pompa per chi fa rifornimento restano alti, anche considerando le accise che gravano sulla benzina. In Italia tale costo supera l'euro al litro per la benzina super.

Approfondimenti

Ecco di seguito alcuni link utili per proseguire le letture. Non soltanto petrolio, ma anche banche centrali ed alcuni suggerimenti per chi si avvicina al mondo degli investimenti e del trading online.