Petrolio: la debolezza delle quotazioni continua

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Il petrolio appare ancora inserito in uno scenario di debolezza, con il Brent che per la prima volta da novembre è scivolato sotto quota 50$ al barile, per poi chiudere la passata ottava a 50,9. Nessun segnale di ripresa anche per la quotazione americana del WTI, acronimo di West Texas Intermediate, il benchmark del greggio texano negoziato in area 48$. Analizzando le quotazioni del WTI (contratto scadenza aprile) emerge chiaramente come lo scenario tecnico si siapesantemente indebolito nelle ultime settimane, in particolare dopo che le quotazioni sono uscite dal canale laterale (identificabile fra quota 51 e 55,5$) che aveva contraddistinto le settimane finali del 2016 e la fase iniziale del 2017. Gli sforzi dell'OPEC per il mantenimento dei prezzi al di sopra di quota 50 paiono hanno trovato un significativo ostacolo nei dati americani relativi alle scorte, sempre in crescita in queste ultime settimane. In altre parole lo scenario resta quello di un eccesso della produzione, nonostante i tagli decisi a Vienna nello scorso novembre. Proprio questo week end i paesi OPEC e quelli esterni si trovano nuovamente in Kuwait per provare a trovare nuove soluzioni, visto che i precedenti accordi sono stati giudicati dal mercato come insufficienti per continuare a spingere al rialzo i prezzi.