Oro e Argento: pausa di riflessione?
Dopo tanta corsa, è arrivata la prima pausa di riflessione per oro e argento, anche se siamo soltanto a metà settimana, in tempo per smentire questa tendenza. Di fatto le quotazioni del metallo giallo, reduci da 8 settimane di rialzi nelle ultime 9, stanno accusando una flessione dell’1%, con una discesa da 1.257 a 1.245 dollari l’oncia. L’argento, come accennato, pare ancora avere più forza, con i prezzi che tengono e su base settimanale sono ancora in frazionale rialzo.
Per quanto riguarda l’oro il trend di fondo appare ancora impostato al rialzo, con la discesa delle ultime ore spiegabile in gran parte con il rafforzamento del dollaro, che ha fatto seguito alle accresciute aspettative di rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed già questo mese. E si sa, l’oro non è un bene che dà dividendi o cedole, pertanto gli investitori vedono come relativamente più costosa la sua detenzione in un’ottica di tassi più elevati (anche se va detto che il prezioso è generalmente un ottimo bene rifugio nelle fasi di alta inflazione).
L’argento beneficia di un quadro macroeconomico più forte, con la domanda del settore industriale ancora elevata, trascinata dalle aspettative di ripresa e di una maggiore domanda per le infrastrutture che Donald Trump potrebbe realizzare. Va inoltre sottolineata la spinta in arrivo dal settore dei pannelli fotovoltaici, per un mix fra industria ed investimenti che ha riportato i prezzi dai minimi di dicembre in area 15,60 fin sopra quota 18 dollari l’oncia.
Da segnalare anche la rottura della trendline ribassista che durava dalla scorsa estate e che aveva accompagnato la discesa dei prezzi dai massimi di luglio oltre quota 20$ fino ai minimi pre-natalizi. Anche in questo caso la tendenza è ancora positiva, con l’area 18,5-18,6 (sulle chiusure più elevate dello scorso autunno) che rappresenta la prima resistenza, seguita dai massimi intraday del medesimo periodo a 19 dollari l’oncia.