Oro e Argento: il recupero del dollaro non frena il recupero
I metalli preziosi restano alla ricerca di nuovi market driver. In un contesto fondamentale con leggeri segnali di ripresa, ma con la possibilità di vedere un surplus di offerta rispetto alla domanda nel comparto oro fisico anche quest'anno, gli operatori guardano ancora con attenzione alle mosse della Federal Reserve. Va però sottolineato come il recupero del dollaro sul finire dell'ottava non abbia spinto al ribasso il metallo giallo, con le quotazioni che hanno concluso l'ottava poco sotto quota 1.250$. Si tratta dunque di un buon segnale per l'oro, le cui resistenze chiave restano collocate sui massimi delle ultime settimane, rispettivamente a 1.261$, il massimo di lunedì scorso e a 1.264$ (il picco di fine febbraio). Primo segnale di debolezza sotto i 1.240, con conferma sotto i 1.225. Inversione ribassista soltanto con un ritorno dei prezzi sotto i 1.200$.
E' vicino ad una resistenza (cioè un'area che tendenzialmente si oppone alla salita dei prezzi) anche l'argento, con le quotazioni del metallo grigio che alla chiusura dei mercati si sono attestate a 18,25$, anche in questo caso a poco meno di un punto percentuale dai massimi di fine marzo, collocati a 18,45$. La rottura di questi valori aprirebbe spazio verso altri recuperi, in uno scenario dove la domanda industriale potrebbe tornare a crescere, trascinata dal settore del fotovoltaico.