Negoziati Brexit: ora Londra abbassa i toni
Le vicende legate alla Brexit proseguono a rilento. Theresa May ha presentato la sua offerta per gli europei residenti nel Regno Unito, garantendo la permanenza ed i diritti dei cittadini inglesi agli europei che risiedono nell’Isola della Perfida Albione da almeno 5 anni, garantendo un periodo di grazie anche agli altri lavoratori. Ha in sintesi assicurato che nessuno dovrà andarsene, offrendo a tutti la chance di regolarizzare la propria posizione per la fase post – Brexit. La risposta dell’UE non si è fatta attendere, con una netta bocciatura a questa proposta per il post Brexit: “troppo poco”, hanno coralmente riassunto i vertici europei. Ha spiegato il Presidente del Consiglio Europeo Tusk: "La mia impressione è che la proposta della May va al di sotto delle nostre aspettative e rischia di peggiorare la situazione per i cittadini, ma la valuteremo una volta che avremo tutti i dettagli"
La crisi politica del Regno Unito
Sul fronte interno Theresa May ha finalmente siglato un costoso accordo con il DUP, il partito unioninista nordirlandese, stampella necessaria per poter governare il paese. La fiducia nella May negli ultimi due mesi è letteralmente crollata, con la rimonta di Corbyn incalzante anche nei sondaggi successivi al voto dell’8 giugno. A salire, però, è l’inflazione britannica, ormai prossima al 3%, mentre la fiducia dei consumatori ha raggiunto nuovi minimi a -10, in calo da -5 (peggio delle attese ferme a -7). Gli ultimi dati relativi al PMI del manifatturiero UK confermano il momento difficile del Regno Unito, con un calo a 54,3 dal precedente 56,3.
La politica monetaria della Bank of England
Le parole di Mark Carney (con un mezzo dietrofront sull’ipotesi rialzo dei tassi nei prossimi mesi che torna probabile) hanno ridato ossigeno al pound, che ha recuperato la soglia di 1,30 contro il dollaro, per poi scendere a 1,295 in mattinata. Il rapporto fra EUR/GBP viene scambiato a 0,8775, anche in questo caso la tensione sul pound pare essersi allentata. Forse anche perché il governo May pare intenzionato a mollare la presa sull’Hard Brexit a ogni costo, come riporta Bloomberg. La First Lady britannica non pare avere i numeri per forzare troppo la mano e potrebbe dunque scegliere una linea morbida, per evitare il rischio di una rottura già nella fase iniziale dei negoziati con l’Europa. Segnali che i mercati recepiscono in modo positivo, con la tensione sulla sterlina in calo sul Forex Market.