Milano sull'altalena: parte in positivo, poi vira in rosso
Dopo un lunedì di forti ribassi Milano prova a rialzare la testa e riavvicinare i 19.000 punti, ma il recupero dura poco, con Unicredit a guidare le danze verso il basso, in attesa della risposta italiana sulla manovra correttiva all’UE.
L’azienda di Piazza Gae Aulenti, infatti, dopo esser arrivata vicino ai 27 euro, ha virato in negativo, tornando sotto quota 26, con un ribasso superiore al punto percentuale. In rosso a metà’ seduta anche Intesa San Paolo, che perde lo 0,50%, mentre continuano gli acquisti su Fca e Telecom Italia.
Sul fronte tecnico, analizzando il future con scadenza marzo del FTSE Mib, la situazione appare ancora debole, con la rottura dell’area 19.000 punti della seduta di ieri che rappresenta un chiaro segnale di debolezza dell’indice.
Dopo il forte rialzo dei rendimenti delle lunghe scadenze registrato ieri, oggi lo spread fra i decennali italiani ed i corrispettivi tedeschi scende di quasi tre punti percentuali, riavvicinando l’area 180.
Le ragioni alla base del rialzo degli spread appaiono abbastanza evidenti, con gli operatori che prezzano lo scenario italiano, caratterizzato da una elevata incertezza politica (con il crescente rischio di elezioni anticipate), ma anche le difficoltà del settore bancario (ed i dubbi su Unicredit), cosi come le maggiori aspettative per rialzi dei tassi di interesse nel lungo periodo su scala globale.