Le incertezze di Trump frenano il dollaro, per i metalli preziosi la festa continua
La prima battuta d’arresto di Trump, stoppato dai repubblicani sulle modifiche all’healthcare di Obama non aiuta il dollaro, che perde terreno, portandosi sui minimi da 4 mesi nei confronti dell’euro. Ne ha approfittato l’oro, che ha aperto la settimana con un poderoso balzo in avanti, riportandosi oltre quota 1.250$. Le quotazioni del prezioso, già in rialzo nelle ultime due settimane, sono ad un passo dai massimi degli ultimi 4 mesi, raggiunti a fine febbraio a 1.264 dollari l’oncia. Questo pare dunque il primo target, in caso di rottura il successivo obiettivo pare collocato a 1.280$, mentre la resistenza più importante è quella dell’area 1.300-1.305$, da cui ha preso avvio la caduta dell’ultimo trimestre del 2016.
Resta positivo anche l’argento, alla nona candela rialzista nelle ultime dieci sedute. Il metallo grigio è ormai ad un passo da quota 18 dollari l’oncia, con un rialzo su base giornaliera di poco superiore al punto percentuale. Cede terreno il palladio, in calo a 808 $, mentre il platino guadagna 13 dollari, risalendo a 984$.