La struttura ciclica dei mercati finanziari
La struttura ciclica dei mercati finanziari: presentiamo in questa sezione un approfondimento sul tema a cura di Gianluca Defendi, analista operativo presso Milano Finanza ed autore di numerosi libri su trading ed investimenti.
Fra i libri relativi ai mercati finanziari di Defendi ricordiamo Capire i mercati finanziari con l’analisi tecnica e Strategie operative per i mercati finanziari, entrambi editi da Hoepli.
La struttura ciclica dei mercati finanziari
I mercati finanziari si muovono in base ad alcuni movimenti ciclici che tendono a ripetersi con una certa frequenza e che influiscono in misura consistente sull’andamento dei prezzi. Sotto questo punto di vista è possibile individuare uno schema generale di riferimento all’interno del quale è possibile collocare ogni attività finanziaria oggetto di osservazione (un indice azionario, un titolo, una valuta, una materia prima).
La struttura ciclica dei mercati finanziari: le varie fasi
I
prezzi di un’attività finanziaria si possono infatti trovare in una di queste
quattro fasi:
- la fase accumulativa;
- la fase di trend rialzista;
- la fase distributiva;
- la fase di trend ribassista.
Ognuna di queste fasi dei mercati finanziari ha delle proprie caratteristiche
proprie che possono essere così descritte.
1) La fase accumulativa (figura 1) è il movimento che si verifica alla fine
di una discesa e che precede l’inizio di un impulso rialzista. All’interno di
questa fase gli investitori istituzionali accumulano posizioni al rialzo in
quando valutano che i prezzi di mercato siano convenienti. Nel corso di questo
andamento laterale (che da un punto di vista grafico può assumere diverse
conformazioni) si assiste:
- a un incremento dei volumi durante le giornate positive (giornate cioè che
hanno avuto un prezzo di chiusura più elevato rispetto a quello di apertura);
- il movimento dei prezzi segnala un rafforzamento della pressione rialzista e
sul mercato si formano importanti aree di supporto;
- la volatilità progressivamente si contrae e crea le premesse per il
successivo movimento direzionale al rialzo.
2) Nella fase di trend rialzista (figura 2) i prezzi allungano
con decisione al rialzo disegnando, da un punto di vista grafico, una sequenza
di minimi e di massimi crescenti. Questo movimento direzionale inizia
solitamente con una giornata di accelerazione (breakout rialzista) in cui i
prezzi, sostenuti da un deciso incremento dei volumi, superano con decisione
importanti livelli di resistenza. Una volta che la tendenza si è instaurata è
possibile misurare, tramite opportuni indicatori quantitativi (ad esempio l’Macd
o il Parabolic Sar) la forza del movimento in attivo. Se il trend viene
giudicato robusto e consistente si dovranno sfruttare eventuali correzioni/pause
di consolidamento per nuove posizioni (long) in direzione del trend primario.
1) La fase distributiva (figura 3) è il movimento che si verifica alla fine di una
salita e che precede l’inizio di un impulso ribassista. All’interno di questa
fase gli investitori istituzionali liquidano le posizioni long (al rialzo)
aperte in precedenza in quando valutano che i prezzi di mercato siano
eccessivi. Nel corso di questo andamento laterale (che può assumere diverse
conformazioni) si assiste:
- a un incremento dei volumi durante le giornate negative (giornate cioè che
hanno avuto un prezzo di chiusura inferiore al prezzo di apertura);
- il movimento dei prezzi segnala un rafforzamento della pressione ribassista e
sul mercato si creano importanti aree di resistenza;
- la volatilità progressivamente si contrae e crea le premesse per il
successivo movimento direzionale al ribasso.
4) La fase di trend ribassista (figura 4) è invece caratterizzata da una discesa consistente del mercato con i prezzi che disegnano, da un punto di vista grafico, una sequenza di minimi e di massimi decrescenti. Questo movimento direzionale inizia con una giornata di accelerazione (breakout) ribassista con i prezzi che, spinti da un forte incremento dei volumi, scendono con decisione sotto un importante livello di supporto. Una volta che la tendenza negativa si è instaurata è possibile misurare, tramite opportuni indicatori quantitativi (ad esempio l’Macd e/o il Parabolic Sar), la forza del movimento in attivo. Se il trend viene giudicato solido si potranno sfruttare eventuali recuperi/pause di consolidamento per aprire posizioni (short) in direzione del trend primario.
Le fasi cicliche dei mercati finanziari
Figura 1.
All’interno della fase accumulativa si registra un rafforzamento della pressione rialzista (ossia della forza dei compratori) e/o una diminuzione della pressione ribassista (ossia della forza dei venditori).
Figura 2.
Nel corso di un trend rialzista i prezzi allungano al rialzo, con i compratori che assumono il controllo del mercato.
Figura 3.
All’interno della fase distributiva si registra un rafforzamento
della pressione ribassista (ossia della forza dei venditori) e/o una
diminuzione della pressione rialzista (ossia della forza dei compratori).
Figura 4.
Nel corso di un trend ribassista i prezzi accusano una rapida flessione, con i venditori che prendono il controllo del mercato.
La struttura ciclica dei mercati finanziari
L’individuazione di queste 4 fasi cicliche consente poi
(figura 5) di individuare le 10 situazioni di riferimento che consentono di
costruire valide strategie operative per il trading di breve termine.
Figura 5
Le 10 situazioni da utilizzare per definire le proprie strategie operative.
L'autore di questa scheda : Gianluca Defendi - Analista di Milano Finanza, dove lavora da oltre tre lustri. Segue i mercati finanziari dal 1995, per Milano Finanza e per il settimanale Milano Finanza è responsabile dei contenuti di analisi tecnica. Cura il report "MF Trading Guide", con indicazioni sul mercato italiano e sui principali futures. E' regolarmente ospite di Class CNBC.
Per ulteriori informazioni o per acquistare il volume è possibile consultare la pagina L'analisi tecnica e i mercati finanziari sul sito Hoepli