La battaglia fra Mediaset e Vivendi prosegue in Consob
Poco meno del 29 % del capitale ed esattamente il 29,94% dei diritti di voto in Mediaset. Ecco i numeri di Vivendi e della scalata ostile del bretone Vincent Bollorè ai danni dell’azienda televisiva di Cologno Monzese. Tutto ciò appena 10 giorni dopo che l’azienda francese, lo scorso 12 dicembre, annunciava di aver ormai raggiunto la soglia del 3% e nel giorno in cui i vertici del Biscione sono stati ricevuti in Consb. In questo controverso scenario, dopo i rialzi dei giorni scorsi, il titolo Mediaset ha chiuso oggi in netta flessione a 4,00 euro, cedendo oltre 12 punti percentuali. Nonostante ciò il titolo resta su valori quasi doppi rispetto a quelli di un paio di settimane fa, quando il titolo viaggiava sui 2,20 euro, con una capitalizzazione che è attualmente sui 4,7 miliardi di euro. Sempre elevatissimi i volumi, con oltre 50 milioni di azioni scambiate, pari al 4,6% del capitale.
Mediaset ha dunque illustrato davanti alla Commissione l’evolversi dei fatti (partendo dalla rottura relativa all’accordo per Premium, fino al rastrellamento azionario di questi giorni). Domani sarà la volta del Chief Executive Officer di Vivendi, Arnaud de Puyfointaine.
Lapidario il commento di Marco Giordani, CFO di Mediaset, che sul possibile lancio di un’offerta di pubblico acquisto da parte di Vivendi ha risposto “Non dovete chiederlo a me”, spiegando che “le vicende appaiono già chiare e c’è qualcuno che deve giudicare”.