Il prezzo dell'oro ancora in calo
Il prezzo di oro e argento ha raggiunto i nuovi minimi degli ultimi 12 mesi, confermando come l’interesse dei mercati per i metalli preziosi sia ancora estremamente ridotto. Gli investitori al momento non guardano dunque verso l’oro, nonostante l’incerto scenario geopolitico e la crisi della Turchia. Paiono maggiormente interessati ad altri strumenti finanziari, anche per via dei crescenti tassi americani, che rendono implicitamente più costosa la detenzione di oro e argento. I due metalli preziosi, come le altre materie prime, sono infatti strumenti che non distribuiscono dividendo e non pagano cedole ai possessori.
Le quotazioni dell’oro hanno rotto al ribasso quota 1.200 dollari all’oncia, sui prezzi più bassi per il 2018 per i due metalli preziosi. Si tratta di quotazioni che iniziano a mettere in difficoltà numerose aziende produttrici di oro ed una discesa duratura delle quotazioni auree sotto questi valori potrebbe avere ripercussioni nella produzione di metallo prezioso nel lungo termine. Dal punto di vista tecnico il trend per il prezzo dell’oro appare ancora impostato al ribasso, con il rafforzamento del dollaro visto nella parte centrale del 2018 che ha coinciso con una netta discesa da parte del prezzo del metallo giallo. L’oro è infatti tradizionalmente inversamente correlato con l’andamento del dollaro. Non ha fatto eccezione l’argento, che ha perso il supporto collocato sui 16$, scivolando verso quota 15$.
L’oro non sta riuscendo – in questa fase - ad affermare il suo consueto ruolo di bene rifugio, anzi, sembra quasi soffrire la guerra dei dazi, che dovrebbe aver ripercussioni negativi sui metalli industriali e non sull’oro. Pesano dunque le crescenti aspettative per i futuri rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed più delle incertezze e delle tensioni geopolitiche, fra cui quella fra Usa ed Iran, con un prezzo dell’oro ancora sotto pressione. Al tempo stesso la crisi della Turchia, con la lira che è crollata, non ha spinto gli investitori ad acquistare oro. Anzi, il crollo delle valute di alcuni paesi emergenti, fra cui appunto la lira turca e la rupia indiana, hanno ulteriormente frenato le quotazioni dell'oro. L’area 1.180/ 1.200$ pare tuttavia rappresentare un importante supporto per le quotazioni del lingotto. Proprio su questi valori il prezzo dell’oro nel 2017 aveva trovato slancio per rimbalzare. La parola, come sempre spetta ai mercati, ma la storia ci insegna che ciclicamente gli investitori tornano a guardare con grande interesse l’oro, soprattutto nelle fasi di maggiori difficoltà dei mercati finanziari.