Il prezzo dell'oro supera 1.300 dollari l'oncia.
L’oro torna a brillare sui mercati finanziari. Ma la salita del lingotto non trova le sue basi su dati fondamentali, quanto piuttosto sulle news in arrivo dalla Spagna, con i tragici attentati di Barcellona, ma anche dalle crescenti perplessità sul governo e sulle posizioni di Donald Trump, che iniziano ad essere viste con una certa diffidenza dai mercati finanziari. Gli investitori paiono dunque cercare riparo nel metallo prezioso, con le quotazioni dell’oro ancora una volta vicinissime all’area 1.300 dollaro l’oncia. Una soglia che è stata superata nella seduta del 18 agosto, con l'oro che ha toccato i 1.306 dollari l'oncia, per poi scendere a 1.285 dollari l'oncia. Sempre sul fronte americano, poi, nelle ultime settimane, i mercati hanno via via perso fiducia nelle aspettative per un ulteriore rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno. Conseguentemente sarebbe messo in discussione l’intero impianto per il rialzo del costo del denaro nel triennio 2017-2019 ideato dalla Yellen, con 3 rialzi per il 2017 (di cui 2 ormai effettuati), ed altrettanti per il 2018 ed il 2019. Nonostante un leggero recupero il dollaro appare ancora debole con l’EUR/USD oltre quota 1,17, dopo essere salito anche oltre quota 1,19.
Analisi tecnica sull’oro
Dal punto di vista dell’analisi tecnica le quotazioni dell’oro stanno affrotando un primo importante ostacolo in area 1.300 dollari l’oncia. Il metallo prezioso ha visto respingere i precedenti assalti a questi valori, con il prezzo dell’oro che si è fermato a 1.296 dollari sia a metà aprile che ad inizio giugno. Scenario simile sul finire della prima decade di agosto, con dei massimi per l’oro a 1.292 dollari l’oncia. Non va poi dimenticato come la discesa delle quotazioni dell’oro nell’ultimo trimestre del 2016 abbia trovato ulteriore forza dopo la rottura del supporto collocato proprio in area 1.300. Un’eventuale superamento rialzista aprirebbe dunque spazio per tentare un recupero verso i 1.340 dollari ed eventualmente anche verso i 1.375 dollari, valore massimo toccato dal’oro nell’immediato post Brexit. L’oro potrebbe invece tornare a indebolirsi se il dollaro dovesse recuperare terreno o anche se i mercati si muovessero nuovamente verso uno scenario risk on. In questo caso il primo supporto pare collocato a 1.267 dollari l’oncia, seguito dall’area 1.261-1.263$. Decisamente lontana l’area 1.220 e l’importante supporto per l’oro collocato a 1.200 dollari l’oncia.