Il prezzo dell'oro in calo
Le quotazioni dell’oro soffrono, un’oncia di metallo giallo è scambiata a 1.229 dollari. Le ragioni della frenata dell’oro sono numerose, ma possono essere riassunte con la fase attuale di relativa calma sui mercati che ha fatto seguito alla vittoria di Macron nel primo turno delle elezioni francesi. A spingere al ribasso l’oro ha contribuito anche l’apparente distensione fra gli Usa e la Corea del Nord. La discesa del metallo giallo assume proporzioni ancora più ampie se consideriamo il prezzo dell'oro in euro, in quanto la moneta unica ha guadagnato terreno contro il dollaro dopo il primo turno delle elezioni francesi, come emerge dal grafico (tratto dal World Gold Council). In altre parole al calo del prezzo dell'oro in dollari, va sommato il deprezzamento del dollaro, che ha reso l'oro ancora più economico in euro, con un calo di oltre 6 punti percentuali in 10 sedute.
Dal punto di vista tecnico l’oro, dopo i massimi poco lontano da 1.300, ha frenato vistosamente, scivolando dapprima verso il supporto collocato a 1.261, per poi arrivare a 1.240. Nemmeno questa area ha supportato le quotazioni, diversamente da quanto ci si poteva attendere, con il metallo giallo che ha raggiunto il supporto successivo, collocato
a 1.225 dollari l’oncia. Il prezzo dell’oro ha poi tentato un recupero nella mattinata di venerdì, tornando sopra i 1.230 dollari l’oncia. Lo scenario tecnico per l’oro appare contrastato, con gli indicatori appesantiti da due settimane di discesa, anche se le quotazioni del metallo giallo difficilmente potranno tornare sotto l’importante supporto posizionato a quota 1.200 dollari l’oncia. I primi supporti sono dunque collocati a 1.225 e 1.200 $, mentre le resistenze sono ora in area 1.242 e 1.261. Il prezzo dell’oro tornerebbe a mostrare un’impostazione positiva anche nel breve termine soltanto al di sopra di quest’ultimo valore, con spazio in tal caso per nuovi allunghi verso i 1.295-1.300$, l’area da cui ha preso avvio la caduta delle quotazioni dell’oro nell’ultimo trimestre del 2016.