Federal Reserve - Analisi
Il cambio euro dollaro si avvia a iniziare il 2023 in area 1,05-1,06. Dopo i minimi di fine settembre in area 0,955 le quotazioni del cambio euro/dollaro hanno ripreso quota, tornando sopra la parità. L’inflazione americana ha mostrato segnali di rallentamento. In Europa, invece, la crescita dei prezzi resta in doppia cifra. La Federal Reserve nell’ultima riunione di dicembre ha alzato i tassi di interesse al 4,50%. Secondo le stime del CME Fedwatch Tool i tassi potrebbero arrivare intorno al 5,00%, difficilmente però saliranno molto di più nel corso del 2023.
Analisi Federal Reserve
Secondo l’analisi di Mirabaud, la Federal Reserve rallenta la stretta monetaria. Ma i tassi resteranno alti per un arco temporale ampio. Gero Jung, Chief Economist presso Mirabaud ha spiegato che a dicembre la Federal Reserve ha confermato quanto implicitamente preannunciato. Di fatto ha rallentato i rialzi dei tassi a 50 punti base, seppur segnalando che altri rialzi sono in arrivo.
L’economista ha poi aggiunto nelle sue previsioni per la Federal Reserve “Attualmente, il limite superiore dell'intervallo target dei Fed funds è pari al 4,50%. Continuiamo a prevedere un altro rialzo dei tassi di 50 punti base alla riunione di febbraio, seguito da una manovra di 25 pb a marzo”.
FOMC, la politica monetaria della Federal Reserve
Quali sono i punti esaminati dal FOMC, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve? Al momento i punti principali dell'ultima riunione del FOMC sono stati quelli che riprendiamo di seguito.
In primo luogo, è probabile che il tasso di policy di riferimento salga al 5,1% l'anno prossimo, secondo le ultime previsioni mediane dei partecipanti al FOMC. Questo aumento di 50 punti base nelle aspettative di medio periodo è chiaramente il principale risultato - da falco - dell'ultima riunione. Inoltre, la distribuzione dei diagrammi a punti segue una linea simile, restrittiva, in quanto solo due membri del FOMC (su 19) prevedono che il tasso di policy del prossimo anno sarà inferiore al 5%. In secondo luogo, durante la conferenza stampa, il presidente Powell si è dimostrato chiaramente falco, suggerendo che la Fed ha ancora "strada da fare" per garantire la vittoria nella lotta all'inflazione.
La sfida fra le banche centrali e l’inflazione non è ancora conclusa. Nel frattempo, i mercati finanziari restano spettatori interessati, con gli indici che chiudono il 2022 con forti ribassi. Fra questi il NASDAQ, che ha perso oltre il 30% del suo valore nel 2022. Ma anche l’indice S&P 500, in calo di circa il 20%. Resta invece scambiato in area 1.800 dollari per oncia l’oro.
Da notare come anche la BCE stia alzando i tassi, ormai arrivati al 2,50%. Anche sul fronte europeo il costo del denaro potrebe salire ancora nel 2023, arrivando in area 3-3,25%.