Euro dollaro a 1,12: la parità è sempre più lontana

Si era parlato molto di parità sul cambio euro dollaro, ma questo scenario è sempre più lontano. Il rapporto fra euro e dollaro ha superato quota 1,12: Le incognite legate alla stabilità del governo Trump hanno spinto gli investitori a fuggire dalla divisa Usa, mentre l'euro viene premiato dal cosiddetto "Effetto Macron", in altre parole per la maggiore stabilità che è attesa dall'elezione del fondatore di En Marche all'Eliseo.
La debolezza del dollaro ha portato il cambio fra la
sterlina e la banconota statunitense a 130,35, mentre dollaro/yen è
scambiato a 111,25, con il dollar index sotto 98. Rimanendo sull'euro
dollaro, lo scenario appare ancora impostato al rialzo. Il
superamento della resistenza collocata in area 1,1150 ha infatti
aperto spazio per ulteriori recuperi, con i prezzi che sono scappati
subito oltre 1,12. Dal punto di vista tecnico sul cambio euro/dollaro
la prima resistenza appare a questo punto collocata in area 1,1250,
mentre un ulteriore area dove sono attesi volumi significativi è
1,1350, sui massimi dello scorso agosto. L'euro dollaro, nonostante
questo recupero è ancora all'interno dell'ampio canale che contiene
le quotazioni ormai da circa due anni e mezzo fra 1,05 e 1,15 (con un
tentativo di uscita al rialzo ed uno al ribasso, entrambi falliti).
La resistenza chiave, pertanto, appare collocata a 1,15, anche se
probabilmente per vedere il cambio euro dollaro superare questi
valori dovremo quantomeno attendere l'interruzione del quantitative
easing da parte di Mario Draghi. La sfida fra euro e dollaro
continua, con le banche centrali e gli scenari politici a farla da
protagonisti.
La
discesa della banconota verde ha ridato nuovo slancio al settore
delle materie prime. Nel dettaglio abbiamo registrato confortanti segnali di ripresa
dall'oro, che ha proseguito il rimbalzo dai minimi toccati ad inizio
maggio in area 1.215$, fino a raggiungere dei massimi in area 1.260$
per poi chiudere le contrattazioni venerdì sera a 1.255$. Risale
anche l'argento, che venerdì ha recuperato oltre 20 centesimi,
arrivando a 16,87$. Chiusura di ottava positiva anche per il greggio,
che nell'ultima seduta della passata settimana ha guadagnato oltre 2
punti percentuali. La quotazione del Wti, il prezzo di riferimento
per gli Usa, è tornato sopra quota 50 dollari al barile, mentre il
Brent, l'oro nero del mare del nord è scambiato a 53,77 dollari al
barile.