Elezioni nel Regno Unito: tutto pronto per il GIOVEDI' DELLE TRE STREGHE?
Elezioni britanniche e Brexit: altra volatilità in arrivo sui mercati? Traders ed investitori dei mercati azionari conoscono bene il terzo venerdì di ogni fine trimestre. Si tratta di una data che temono per la volatilità che spesso genera per la concomitante scadenza di futures e opzioni su indici e azioni. E’ il cosiddetto venerdì delle tre streghe. L’8 giugno, con le elezioni britanniche, potremmo invece avere un “giovedì delle tre streghe”, con ripercussioni tutte da decifrare sui mercati finanziari. Si tratta di un voto che fino a qualche settimana fa non necessitava nemmeno di sondaggi, con un vincitore già certo: Theresa May. La leader dei conservatori, infatti, aveva indetto – a sorpresa – nuove elezioni generali anticipate, forte di un vantaggio stimato dai sondaggisti oltre ai 20 punti percentuali nei confronti dei rivali di sempre, il partito dei laburisti. Passano le settimane, cambiano le carte in tavola, arriva un clamoroso dietrofront sulla cosiddetta Dementia Tax (mal digerito dagli inglesi, che poco amano voltafaccia da parte dei politici) e lo scenario improvvisamente diventa dell'esito incerto. I 22 punti di vantaggio scendono a 15, poi a 10 ed infine a 5, riaprendo la partita, mentre il clima politico resta incandescente e la May è sotto attacco sia da parte dei laburisti, che dai Lib Dem che dal Partito Nazionale Scozzese. Possiamo a questo punto indicare tre scenari, che paiono avere un comune denominatore: alto rischio per Regno Unito e per la sterlina.
Lo scenario numero 1 è ancora oggi il più probabile ed è stato vagamente metabolizzato dal mercato come accettabile: "landslide victory" per i conservatori, successo netto dei Tories e governo forte per delle trattative serrate con la UE.Questo scenario nel mese di aprile ha spinto al rialzo la sterlina, anche se, in realtà, porterebbe alla tanto temuta hard Brexit,proprio perché un governo forte potrebbe farsi prendere la mano nelle trattative e irritare irrimediabilmente i partner europei. >>>Probabilità: 55%
Scenario numero due, una vittoria dei conservatori risicata che non fornisce a Miss May una maggioranza forte per governare come vorrebbe e, soprattutto, per negoziare con Bruxelles. Di fatto il margine della vittoria non modifica il parlamento nel modo atteso dalla May. In altre parole oltre il Valico di Adriano la Scozia manterrebbe le sue postazioni (attualmente ben 56 su 59), mentre la discesa dei labour sarebbe soltanto marginale. In questo caso gli esiti sono imprevedibili visto che difficilmente ci potrebbe essere un governo di larghe intese alla tedesca e quindi si arriverebbe ad un governo debole,di nuovo indeciso sulla strada da seguire nelle trattative con i partner europei. I mercati potrebbero non gradire. >>>Probabilità: 44%
Infine l'imponderabile e l'inimmaginabile con il terzo scenario: la vittoria del labour guidati da Corbyn. Ad oggi questa possibilità sembra assai remota in queste elezioni britanniche,vista anche la scarsa leadership espressa dai laburisti. Ma se accadesse sarebbe un evento deflagrante sui mercati,sicuramente nel breve termine. Nel lungo periodo potrebbe però portare ad una "soft brexit" o addirittura ad un clamoroso U-turn. Qui, però, entriamo nel campo della fantapolitica, mentre ad oggi i dati certi sono un'economia che rallenta, una sterlina sotto pressione e un mercato immobiliare la cui tenuta è appesa ad un filo, quello dei tassi d'interesse della Bank of England, per ora ancora estremamente bassi ma pronti a risalire se l’inflazione, in forte crescita in questi mesi, dovesse (ulteriormente) surriscaldarsi. >>> Probabilità: 1%
A metà fra lo scenario 2 e lo scenario 3, in queste elezioni del Regno Unito, possiamo anche collocare una non maggioranza assoluta di nessun partito, con la possibilità di un governo laburisti + SNP, anche se pare improbabile che Corbyn e gli scozzesi possano avere i numeri per fare un governo. Anche in questo caso siamo nella fantapolitica. A questo punto, non ci resta che attendere questo giovedì delle tre streghe, che potrebbe regalare sorprese e volatilità sui mercati, con le elezioni britanniche che in qualche modo entrano a far parte delle lunga saga della Brexit.
Analisi a cura di Emanuele Greco
Ha lavorato a Londra presso Bank of America Merrill Lynch
Nel grafico seguente la discesa della sterlina contro l'euro. Il cambio fra euro e sterlina nell'estate 2015 era sceso sotto quota 0,70. Per acquistare una sterlina servivano oltre 1,40 euro. Ora EUR GBP è scambiato in area 0,87. In altre parole sono necessari appena 1,15 euro per acquistare una sterlina. La sterlina ha perso dallo scorso 23 giugno circa il 15% anche contro il dollaro