Elezioni nel Regno Unito: esito più incerto. Spuntano le quote degli allibratori per il parlamento bloccato
Il voto inglese è alle porte ma le certezze sull’esito elettorale a favore dei conservatori sono ormai svanite. Theresa May aveva indetto a fine aprile le elezioni anticipate, forte del vantaggio attribuitole dai sondaggi intorno ai 20 punti, lievitato anche a 22-24 nei giorni seguenti la convocazione del voto. Una campagna elettorale corta, cortissima, per non lasciare alcuno scampo ai laburisti di Corbyn ed accaparrarsi la maggioranza più ampia possibile, con lo slogan rilanciato da Theresa May di “essere l'unica persona in grado di negoziare il deal per la Brexit con l'Europa”. Un motto che sin qui non pare aver portato troppo bene alla May, anche se gli inglesi parrebbero ancora favorevoli alla Brexit. Nonostante la campagna elettorale corta, Corbyn non si è perso d'animo: dopo aver subito le stoccate della May nella fase iniziale, ha risposto colpo su colpo, affondando giorno dopo molte delle certezze della First Lady sul tema Brexit, sul tema sicurezza, sul tema immigrazione e sul social care (dopo il dietrofront della May sulla Dementia Tax) , un punto molto sentito nel Regno Unito, visto il crescente numero di episodi di malasanità.
Elezioni inglesi: sondaggi e scommesse. Corbyn recupera terreno
Quel vantaggio così certo e rassicurante si è via via assottigliato, scendendo a 15, poi a 10 punti. Secondo Yougov una decina di giorni prima del voto è crollato a 5 punti, per poi arrivare ad appena 4. Altri istituti di rilevazione parlano ancora di 7-10 punti, ma nessuno attribuisce più il vantaggio di aprile alla May. Anzi, le case di scommesse hanno alzato le quote della May e ribassato quelle di Corbyn, segno che il ribaltone è molto difficile ma non impossibile. La vittoria della May è pagata 1,08 – 1,10, mentre quella di Corbyn fra 6 e 7 (contro il 20 di un mese fa). In altre parole il numero di seggi in arrivo per la May dovrebbe essere superiore a quello dei laburisti, ma la maggioranza assoluta potrebbe essere a rischio. Contano infatti relativamente poco i punti percentuali totali, quello che determinerà il nuovo parlamento sarà il numero di seggiole attribuite ad ogni partito. Il numero totale di parlamentari nella Camera dei Comuni è 650, la May attualmente può contare su 330 sedie, ereditate dal precedente governo di David Cameron, dopo le elezioni del 2015. Una vittoria schiacciante darebbe maggiore forza alla May, che risulterebbe invece indebolita da una maggioranza risicata o, peggio ancora, dallo scenario di “hung parliament”, cioè un parlamento bloccato senza una maggioranza assoluta. Scenario che comporterebbe la creazione di coalizioni alternative, ammesso che vi possano essere i numeri in tal direzione. Una possibilità, non troppo semplice però, sarebbe quella di un’alleanza laburisti e SNP (Partito Nazionale Scozzese), due forze che nel 2016 hanno fatto campagna contro la Brexit.
Secondo i sondaggisti, i conservatori della May potevano aspirare a 350-370 seggi quando sono state indette, a sorpresa ad aprile, le elezioni anticipate. Da notare come YouGov, sabato scorso, assegnasse ai conservatori 308 seggi, meno della soglia dei 326 seggi, quelli che servono per la maggioranza assoluta. Ad oggi i laburisti potrebbero ottenere 268 seggi contro i 261 delle proiezioni di sabato. La scorsa settimana, un altro sondaggio di Lord Ashcroft Polls dava invece ai conservatori la maggioranza. Sarà interessante capire la reazione degli inglesi dopo l’ultimo attentato di sabato notte a London Bridge e Borough Market, che ha già fatto mormorare a molte persone “il Regno Unito con la Brexit è più vulnerabile”.
Elezioni inglesi: le quote di scommesse sul parlamento bloccato- senza maggioranza (Hung Parliament)
Gli inglesi, si sa, scommettono su tutto: sono uscite anche le quote sull’”Hung Parliament”, cioè su un parlamento bloccato: 1,20 che ciò non accada, 4 che questo capiti. Una possibilità dunque superiore al 20%. Si tratta dello scenario che Theresa May spera fortemente di evitare, portando a casa la sospirata maggioranza di 50-70 sedie che le permetterebbero di governare il Regno Unito. La tornata elettorale di giovedì avrà ampio peso anche nel futuro delle negoziazioni della Brexit, con vari scenari all'orizzonte, che appaiono però relativamente turbolenti. Una vittoria netta della May aprirebbe le porte all'Hard Brexit, una parlamento bloccato genererebbe incertezze, mentre i mercati sarebbero spiazzati dal successo inatteso di Corbyn. In questo scenario, come facilmente prevedibile, la sterlina continua a perdere terreno sui mercati valutari nei confronti dell’euro, con il rischio di un parlamento bloccato che spinge gli investitori a fuggire dalla moneta britannica,. Il rapporto di cambio euro/sterlina resta infatti sopra quota 0,87 in area 0,875. Con una sterlina si acquistano soltanto 1,14 euro, contro gli 1,35 che si ottenevano prima del voto della Brexit. L'incertezza la fa dunque da padrona, proprio mentre l'economia britannica pare in qualche modo iniziare a sentire i contraccolpi della Brexit, con i primi segnali di rallentamento che hanno frenato il Pil britannico del primo trimestre 2017 ad un misero +0,2%, mentre l'inflazione continua a galoppare.