Draghi spinge l'euro al ribasso
L’euro perde terreno sui mercati valutari e viene scambiato A 1,1655 nei confronti del dollaro dopo che la Banca Centrale Europea ha annunciato che dal primo gennaio 2018 ridurrà i propri acquisti, dimezzandoli dai 60 miliardi di euro mensili. Non si tratta di una grande sorpresa, in quanto le mosse del team di Mario Draghi hanno di fatto rispecchiato quanto ipotizzato dalla maggioranza degli analisti, ma gli operatori hanno comunque venduto euro ed acquistato dollari dopo la news. Draghi ha affermato che la Banca Centrale Europea proseguirà negli acquisti fino al settembre 2018 e, se necessario, anche oltre. Nel complesso i mercati hanno interpretato le decisioni di Mario Draghi (ed anche le sue parole, in merito ad una fine del QE da definire ed alla possibilità di innalzare nuovamente gli acquisti se necessari) come relativamente da colomba. Nessun interruzione drammatica al Quantitative Easing dunque della BCE e la speranza di veder ripartire la crescita europea che resta nell’aria.
Il cambio fra euro e dollaro ai minimi da oltre due mesi
In questo scenario il cambio fra euro e dollaro ha perso quota 1,18, scendendo dapprima a 1,17, per poi scivolare verso 1,165. Si conferma dunque la debolezza dell’euro con la corsa della moneta unica vista nei primi mesi dell’anno che ha trovato una solida barriera in area 1,20. Dal punto di vista tecnico lo scenario resta laterale-ribassista. La trendline che ha guidato la salita dell’euro da 1,05 a 1,20 ha subito una chiara violazione il mese scorso ed ora i prezzi si stanno muovendo in attesa di una chiara direzione fra 1,165 e 1,20. Una rottura ribassista dell’area 1,165 aprirebbe spazio per ulteriori correzioni per il cambio euro/dollaro. Il primo supporto appare relativamente lontano, intorno a 1,145. Il contesto cambierebbe nel caso in cui l’euro dovesse invece recuperare l’area 1,185, spazio in tal caso per tentare altri recuperi verso 1,20. Lo scenario tornerebbe ad essere nuovamente impostato con forza al rialzo per il cambio euro dollaro nel caso in cui l’euro superasse i massimi raggiunti a settembre in area 1,21.