Dollaro in calo sul Forex Market
Dollaro ancora in calo sul mercato delle valute, segnali positivi dalle materie prime. Ecco una sintesi di quanto emerso negli ultimi giorni in borsa.
L’inflazione americana continua il suo percorso di discesa, con il dato annuale ormai a ridosso del 3%. Certamente un simile valore nell’ultimo decennio avrebbe quasi sempre destato preoccupazione. Ora, dopo la sfuriata dell’inflazione degli ultimi due anni, è visto come un mezzo successo, in quanto l’inflazione è ormai ai minimi dalla primavera 2021, con il tasso di crescita dei prezzi sceso del 60% dai massimi di un anno fa.
Tassi delle banche centrali
Per quanto riguarda le mosse delle banche centrali, è dato quasi per certo un rialzo della Federal Reserve nella riunione di fine luglio, con i tassi che dovrebbero salire dal 5,25% al 5,50%. Ma verosimilmente si tratterà dell’ultimo rialzo. Per i primi ribassi al costo del denaro, però, bisognerà aspettare i primi mesi del 2024. Nel complesso questo scenario ha determinato nuove vendite sul dollaro, ancora in calo sul forex market, la sede virtuale degli scambi valutari.
Cambio euro dollaro
Operativamente il cambio fra euro e dollaro è arrivato in oltre 1,12 sul forex market, sui massimi dal marzo 2022. Da inizio anno la banconota americana ha ceduto quasi il 5% contro l’euro, percentuale che sale al 17% se confrontata con i minimi dello scorso settembre, quando il cambio arrivò in area 0,95-0,96, ossia sotto la parità
Analizzando il 2023, spicca anche la ripresa della sterlina, che ha guadagnato oltre l’8% contro il dollaro e contestualmente il 4% contro l’euro.
Fra le mosse delle banche centrali degli ultimi giorni si segnala il rialzo dei tassi da parte della Banca centrale canadese, con il costo del denaro salito dal 4,75% al 5,00%. Anche in questo caso, però, la politica monetaria restrittiva potrebbe essere agli sgoccioli. Il dollaro canadese si è comunque apprezzato, arrivando oltre quota 1,31 contro la divisa americana, mentre il cambio fra euro e dollaro canadese è a 1,47.
Materie prime in rimonta
La discesa del dollaro americano, unita ad aspettative per toni più accomodanti da parte delle banche centrali nel 2024, ha favorito il comparto delle materie prime. Si sono registrati rialzi pressoché generalizzati, con qualche eccezione fra le commodities agricole (il mais, per esempio, è sceso dell'8%).
Fra i maggiori rialzi spicca quello dell’argento, tornato vigorosamente verso i 25 dollari per oncia. Dopo i minimi del mese scorso in area 22 dollari, l’argento ha progressivamente ritrovato forza, per poi accelerare al rialzo nelle ultime sedute. Positivo anche l’oro, che è salito oltre i 1.950 dollari per oncia, aggiornando i massimi dell’ultimo mese. La quotazione in euro al grammo si trova in area 56 per grammo.
Dollaro e petrolio
Settimana brillante anche per il petrolio, con la quotazione WTI negoziata a 76 dollari ed il Brent oltre gli 80 dollari al barile, nonostante i dati sulle scorte di greggio americane, più alte del previsto. Positivo anche il rame, con un rialzo di cinque punti percentuali.
Analisi Bitcoin
Spostandosi sulle criptovalute, da segnalare i nuovi tentativi - supportati da grandi nomi, come Blackrock e Fidelity - di ottenere il via libera dalla SEC (la Consob americana) per la quotazione di un ETF relativo alla quotazione spot, ossia a pronti, sul prezzo del Bitcoin. Al momento il bitcoin vale poco più di 30.000 dollari per unità, mentre Ethereum è tornato sopra quota 1.900 dollari.