Cambio euro/dollaro: si danza in area 1,12
Il cambio fra euro e dollaro viene negoziato poco sotto sopra 1,12, con la banconota verde che torna a perdere terreno contro la moneta unica, restando invece stabile contro la sterlina. I dati americani sulle vendite di abitazioni non hanno entusiasmato i mercati, ma il dollaro non ha pagato dazio all'uscita di questi dati, con l'euro/dollaro che è sceso sotto 1,12 in giornata, salvo poi recuperare in serata. Sul fronte europeo, il cuore della giornata era rappresentato dal discorso di Draghi. Il governatore della BCE ha spiegato come “non ci siano motivi per deviare la politica monetaria dal sentiero tracciato”, mentre gli effetti collaterali delle politiche monetarie non convenzionali sin qui attuate sono stati contenuti. Sostanzialmente, per l’eurozona e probabilmente anche per l’euro, il peggio parrebbe essere alle spalle, anche dopo la vittoria di Emmanuel Macron nelle recenti elezioni presidenziali francesi tenutesi il 23 aprile ed il 7 maggio scorso.
Euro/dollaro: qual è il trend?
Dal punto di vista tecnico il trend sul cambio euro/dollaro appare ancora favorevole alla moneta unica, con gli operatori che puntano dal un lato sulla riduzione e la conclusione del quantitative easing da parte della BCE, sulla spinta dei segnali di ripresa dell’Europa ed in seguito al lento risveglio dell’inflazione. Per contro, i dubbi legati alla figura di Trump ed alla sua stabilità generano invece non poche preoccupazioni sul dollaro.
L’indicatore RSI sul grafico giornaliero dell’euro dollaro nei giorni scorsi era arrivato sopra quota 70, salvo poi ritracciare nella giorata odierna verso 65, prima di chiudere in serata a 68, con il cambio euro/dollaro che parrebbe ricaricare le batterie per un nuovo allungo rialzista verso 1,13-1,135. In chiave ribassista, invece, il primo supporto appare collocato sull’area 1,115/1,117. Una discesa dell’euro/dollaro al di sotto di questi valori aprirebbe spazio per ulteriori correzioni dapprima verso 1,107 con eventuale spazio per ritracciamenti fino alla soglia psicologica di 1,10. Resta poi aperto il gap determinato dallo scatto rialzista della moneta unica nella serata del 23 aprile, quella del primo turno delle elezioni francesi. Proprio a giugno la Francia tornerà protagonista con le elezioni legislative (dove potrebbe non essere facile per Macron assicurarsi una maggioranza), mentre le vicende Brexit resteranno centrali, con il Regno Unito nuovamente chiamato alle urne. Lo scenario per il cambio euro/dollaro appare dunque estremamente complesso, anche se gli investitori puntano ancora sull’euro.