Cambio euro dollaro: previsioni per il 2018
Sul forex market l’euro continua ad attirare l'attenzione degli investitori. Il cambio euro/dollaro ha raggiunto e superato quota 1,22, aggiornando i massimi da fine 2014. Dal punto di vista tecnico la rottura dell’area 1,20/1,21 ha aperto spazio per ulteriori rafforzamenti, con un target di medio termine che potrebbe anche essere decisamente più ambizioso, potenzialmente identificabile in area 1,27/1,275, dove risulta collocato un'importante resistenza per l'euro/dollaro.
Nell’analisi dobbiamo tuttavia inserire le banche centrali, da sempre un punto chiave per l'analisi dei mercati dei cambi ed in particolare per l'euro/dollaro. Sono infatti destinate a rimanere protagoniste sia la BCE che la Federal Reserve. Sul fronte europeo, la fine del Quantitative Easing appare sempre più vicina, con i tassi che successivamente potrebbero abbandonare quota 0 anche nell’Eurozona. Sul fronte americano, nelle ultime settimane si sono visti importanti aumenti dei tassi nella parte lunga della curva. Segnale di una certa sfiducia degli operatori o soltanto di aspettative per un’inflazione in crescita? E quali impatti sul cambio euro/dollaro avremo? Nel breve termine l’unica certezza è che gli operatori hanno venduto dollari, spingendo al ribasso la moneta americana, come emerge chiaramente dal dollar index, sprofondato verso quota 90, con una flessione nelle prime due settimane del 2018 che sfiora i 2 punti percentuali.
Cambio euro dollaro: analisi e previsioni
E’ l’euro la valuta forte del momento, oppure stiamo assistendo ad una fase di debolezza prolungata del dollaro? La risposta corretta, probabilmente, sarebbe “entrambe”. L’euro, infatti, vive un buon momento, con una certa fiducia nell’eurozona, anche grazie all’accordo per la nuova Grosse Koalition in Germania. Ma stiamo anche assistendo ad una fase di vendite sul dollaro. La moneta americana, infatti, ha recentemente aggiornato i suoi minimi degli ultimi venti mesi contro la sterlina. Il cambio GBP/USD, infatti, naviga in area 1,38, ben lontano dall'area 1,20 raggiunta nei mesi scorsi, quando ad essere venduta dagli investitori sui mercati era la sterlina, per via delle vicende Brexit.
Gli investitori scommettono dunque contro il dollaro su più fronti, basti pensare anche al calo della banconota verde anche contro lo yen. Il cambio USD/JPY ha perso oltre due punti percentuali nelle prime due settimane del 2018, scivolando da 112,7 verso quota 110. Emerge dunque uno scenario che invita alla prudenza, con il dollaro che potrebbe non avere concluso la sua correzione. Ne stanno approfittando le materie prime, in netta rimonta per via - anche - della debolezza del dollaro, con oro e petrolio che guidano i rialzi.
GRAFICO DI LUNGO TERMINE DEL CAMBIO EURO DOLLARO. Si nota chiaramente l'allungo rialzista dell'euro nei confronti del dollaro nel corso del 2017, dopo la rottura della resistenza collocata a 1,15. Questo ha aperto spazio per la corsa dell'euro verso ed oltre 1,20 nei confronti del dollaro.