BREXIT, Trump e la Fed: ma i listini azionari restano ben impostati a metà settimana
Le incognite non mancano, anzi paiono aumentare di giorno in giorno, ma l’America ha ancora gas. Nonostante una Fed con i toni da falco, i listini newyorkesi hanno messo a segno nuovi record nelle ultime sedute, spinti al rialzo anche dalle parole di Trump. Il Dow Jones, che aveva battezzato per la prima volta quota 20.000 nei giorni scorsi, è arrivato ora a 21.000 punti.
L’Europa ha confermato il contesto generale di inflazione in ripresa, in particolare in Germania, dove la crescita dei prezzi a febbraio ha superato il fatidico 2% richiesto da Mario Draghi, toccando il 2,2%). Sul fronte azionario nella seduta di mercoledì anche il vecchio continente si è mosso in positivo, con il Dax che ha riagguantato i 12.000 punti, portandosi a quota 12.070, con un balzo di quasi due punti percentuali.
Non è stata da meno Milano, con il FTSE Mib trascinato da Eni e dal comparto bancario, per una performance del listino principale di Piazza Affari di +2,39. Sempre sul fronte italiano il PIL 2016 èstato confermato in rialzo dello 0,9%, con la pressione del fisco in calo al 42,9% dal 43,3% dell'anno precedente. Sul tema ha commentato il Ministro Padoan: "Tornare a crescere e aggiustare i conti: non è facile ma Istat conferma che stiamo ottenendo entrambi i risultati"
Meno positiva la salita del rapporto fra debito e Pil, anche se preventivata, con un incremento da 132,0 a 132,6%. Sui dati più recenti da segnalare il buon risultato dell'indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero italiano di febbraio (PMI), che si è attestato a 55,0, a fronte di aspettative per 53,5, sui valori più alti da 13 mesi.
I DATI IN ARRIVO GIOVEDI'
Fra i dati del 2 marzo spicca l'inflazione europea, sempre più vicina alla soglia del 2%. Sul fronte UK, dopo i dati negativi relativi al PMI manifatturiero di ieri ed alla bocciatura della legge sulla Brexit da parte dei Lords, troviamo il PMI delle costruzioni, seguito venerdì da quello dei servizi. Nel pomeriggio in arrivo i dati sul Pil canadese, prima del gran finale (venerdì) con i discorsi di Evans, Fischer e di Janet Yellen che potranno dire di più sull'ormai imminente stretta monetaria della Federal Reserve.