Brexit: nuovo stallo nelle negoziazioni
La Brexit scuote ancora la sterlina. L’ultimo round di negoziazioni non ha mostrato particolari progressi, con Michel Barnier che ha parlato di una fastidiosa situazione di stallo, smentendo quando affermato da David Davis, secondo cui vi erano invece stati passi in avanti. La Brexit si ferma dunque nuovamente, resta non trattato il tema della “final bill”, il quantitativo in denaro che il Regno Unito deve pagare all’Unione Europea nella fase di uscita dallo stesso organismo. Il prossimo meeting dei 27 dell’Unione Europea, nel quale il Regno Unito spera si possa andare alla fase seguente dei negoziati, sarà soltanto in dicembre. Dopo il discorso di Firenze della May, con toni accomodanti e pacificatori, le negoziazioni per la Brexit restano dunque al palo.
“Un non accordo sarebbe un brutto deal? Per essere chiari l’Unione Europea è pronta per affrontare ogni eventualità” ha affermato Barnier, il responsabile UE per le negoziazioni Brexit, ai giornalisti. Nell’arco di mezzora dalle sue parole, che hanno ricordato ai britannici come l’UE sia preparata anche ad un non accordo sulla Brexit, la sterlina ha perso pesantemente terreno nei confronti dell’euro e del dollaro sui mercati valutari. Il cross euro/sterlina ha toccato i massimi da oltre un mese a 0,9033, mentre sterlina/dollaro è scivolato nuovamente a 1,31, confermando di muoversi con una certa volatilità sulle note della Brexit. Juncker ha chiarito il concetto con toni scherzosi: "Immaginate di andare in 28 in un bar e di ordinare 28 birre, ma poi uno se ne va via senza pagare, il Regno Unito deve pagare il conto di uscita dalla Ue.” E’ questo l’esempio che il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha utilizzato per spiegare l'andamento dei round negoziali Brexit in corso tra Bruxelles e Londra, ricordando che “fino a quando non sarà raggiunta un’intesa sui temi finanziari, l’Europa ed il Regno Unito non saranno in grado di passare alla seconda fase dei negoziati".
Due anni aggiuntivi per i negoziati Brexit?
Alcune ore più tardi un piccolo colpo di scena: secondo l’Handelsblatt l’UE starebbe pensando di concedere i due anni aggiuntivi richiesti dai britannici per proseguire nelle negoziazioni della Brexit. La news ha spinto al rialzo il pound, che ha recuperato quasi due punti percentuali. L’euro/sterlina ha guadagnato terreno, portandosi a 0,887, per poi risalire a 0,882. Scenario simile sul cable: GBP/USD è salito a 1,333, per poi stornare leggermente. La Brexit resta dunque al centro anche dei mercati valutari, muovendo l’andamento dei cambi legati alla sterlina.