Brexit: negoziazioni Regno Unito - Europa al via in un clima surreale
Le negoziazioni della Brexit prendono avvio in un clima al limite del surreale. L’incertezza politica è ai massimi storici, la posizione di Theresa May decisamente indebolita dalle recenti elezioni - in cui ha perso la maggioranza assoluta- sfiorando anche la sfiducia del suo stesso partito. Le ferite degli attentati degli ultimi due mesi sono ancora aperte, mentre Londra piange le vittime del tremendo incendio del grattacielo della Grenfell Tower. Il rogo, avvenuto a poche centinaia di metri dal lussuosissimo quartiere di Notting Hill, ha causato quasi 100 morti, generando nei giorni un’ondata di proteste contro il governo, colpevole secondo i manifestanti di “non aver fatto abbastanza” per la tutela dei cittadini. Sempre per via dell’incertezza legata al governo britannico (con i conservatori di Theresa May che stanno tentando un difficile accordo con il DUP, il partito unionista nordirlandese) la Regina è stata costretta prima a posticipare e poi ad annullare il suo tradizionale discorso. La situazione politica del Paese desta dunque una certa preoccupazione. Il voto dell’8 giugno scorso, infatti, non ha consegnato nessuna maggioranza, mentre la posizione di Theresa May, come detto, si è indebolita e tutto ciò potrebbe generare maggiori difficoltà anche nei negoziati per la Brexit.
I negoziati della Brexit iniziano a Bruxelles
In questo scenario, che di British ha davvero poco, si alza il sipario sulle negoziazioni della Brexit. Da un lato il Regno Unito, rappresentato da David Davis, dall’altro Michel Barnier per i 27 dell’Unione Europea. A farla da padrone, almeno per il momento, resta l’incertezza su tutti i fronti. L’Europa da un lato vorrebbe chiudere la porta in faccia al vicino fastidioso che ha chiesto il divorzio, mettendo in difficoltà la stessa UE. Dall’altra sa bene l’importanza di un partner commerciale come il Regno Unito, importatore netto di beni.
Sul fronte britannico i rischi sono molteplici. L’economia ha mostrato evidenti segnali di frenata negli ultimi mesi, mentre l’inflazione UK marcia spedita verso il 3%. Un non accordo con l’Europa potrebbe avere conseguenze gravi per il Paese, secondo alcune ipotesi quasi drammatiche per la City di Londra, nel caso in cui si andasse verso un futuro post Brexit in cui l’industria finanziaria della capitale non avesse il passaporto per lavorare con il mezzo milione di clienti europei. Le negoziazioni per la Brexit che si sono aperte oggi a Bruxelles hanno però anche un significato storico, che va oltre la valenza economica degli accordi che saranno (o meno) raggiunti. La storia del Regno Unito e dell’Europa passa necessariamente anche da qui, con tutte le conseguenze economiche che deriveranno dai negoziati della Brexit.