Brexit: Londra pronta a pagare 40 miliardi all'UE?
Le notizie in arrivo da Londra sulla Brexit hanno ancora una volta il sapore del gossip. Il Daily Telegraph ha infatti annunciato che il Regno Unito sarebbe pronto al pagamento di 40 miliardi per la cosiddetta “final bill” della Brexit, mentre Sky News ha smentito questa ipotesi. Nel dettaglio si tratterebbe di circa 10 miliardi l’anno per tre anni, pronti a lievitare leggermente nel corso della negoziazione. Il tutto a patto che venga raggiunto un accordo commerciale con l’UE. I negoziati fra Gran Bretagna e Europa proseguono dunque, anche se finora non si sono registrati particolari passi in avanti, con oltre 4 mesi già trascorsi dall'invocazione dell'articolo 50 da parte di Theresa May, cui resta poco più di un anno e mezzo per tentare di raggiungere un accordo con l'Europa per evitare il temuto scenario di un "no deal", senz'altro il più pericoloso per il Regno Unito. Theresa May, oltre alle negoziazioni della Brexit, si trova anche dinanzi alla crisi politica interna scaturita dal sorprendente risultato elettorale dello scorso 8 giugno quando il partito conservatore ha perso la maggioranza assoluta nel Parlamento di Westminster, fermando le velleità di hard Brexit della May.
Sondaggio sulla Brexit: il governo perde consenso
Secondo il sondaggio mensile di Orb International il 61% degli intervistati non è in accordo con le mosse del Governo May sul tema Brexit, un dato in aumento rispetto al 56% del mese di di luglio che conferma il trend calante della first lady britannica in questi ultimi mesi. E le difficoltà interne potrebbero senz'altro interferire anche sulle negoziazioni della Brexit, sempre più complicate.
Brexit e crollo della sterlina
La sterlina ha perso dal voto della Brexit terreno contro tutte le principali monete. Prima del 23 giugno 2016 il cambio fra euro e sterlina si trovava in area 0,76. Il calo sull'EUR GBP ha raggiunto il 20%, con le due valute che sono scambiate oltre quota 0,90 (in altre parole con una sterlina si ricevono 1,11 euro, contro gli 1,30 di 15 mesi fa). La situazione è poco migliore contro il dollaro, grazie alla discesa della banconota verde (causata dai dubbi sui prossimi passi della Federal Reserve e dalle incertezze in merito alla stabilità del governo di Donald Trump). Sterlina/dollaro veniva scambiato a 1,50 nella tarda serata del 23 giugno 2016. Nei mesi seguenti è crollato sotto quota 1,20, per poi recuperare nelle ultime settimane a 1,32. Questo scenario è alla base della salita dell'inflazione nel Regno Unito, con il costo della vita che è salito a +2,9% e maggio per poi rallentare a +2,6% nel mese di giugno, restando comunque su livelli che la Bank of England deve monitorare con attenzione.