Brexit: HSBC e UBS pronte a muovere verso l'Europa 1.000 dipendenti
Sono arrivate le prime reazioni al discorso di Theresa May. Sul fronte scozzese quella decisamente scocciata della PM Nicola Sturgeon, che ha nuovamente minacciato di essere pronta a traghettare la Scozia fuori dal Regno Unito. Ma anche quella del CEO di HSBC, Stuart Gulliver, che ha ribadito come l’azienda sia pronta a muovere verso la Defense circa il 20% del proprio staff londinese quando la Brexit sarà operativa. Pertanto non quest’anno, forse nemmeno nel 2018, ma dal 2019 in poi.
“Specifically what will happen is those activities covered specifically by European financial regulation will need to move, looking at our own numbers – that’s about 20% of the revenue” ha spiegato Gulliver a Bloomberg in un’intervista rilasciata a Davos.
A preoccupare la finanza londinese e’ la possibilita’ (sempre piu’ alta) che Lnodra si appresti a perdere il passporting per operare nel mondo dei servizi finanziari europei, costringendo una lunga serie di aziende a muovere parte dei loro operatori verso il Continente al fine di poter continuare a lavorare con clienti europei.
Nel caso specifico di HSBC Gulliver ha spiegato che saranno circa 1000 i dipendenti operanti nelle divisioni di investment banking e nelle markets divisions cui verrà richiesto di passare la Manica e rientrare in Europa. Il CEO della Banca prevede tuttavia che Londra possa mantenere il suo status di capitale finanziaria, con un impatto minore per gli operatori dei mercati valutari, equity market e high-yield bond market.
Situazione relativamente simile per quanto riguarda UBS, il cui CEO anche in questo caso ha parlato di circa 1.000 posti di lavoro a rischio nel Regno Unito.