In attesa della Fed, la Brexit (rimandata) anima i mercati
Il calendario macroeconomico di questa settimana è ricchissimo, con le principali banche centrali in azione, prima fra tutte la Fed. Janet Yellen è attesa comunicare un rialzo dei tassi di interesse nella conferenza stampa che concluderà il FOMC domani (mercoledì), con quello che sarebbe il terzo ritocco al costo del denaro nel giro di 15 mesi. Giovedì sarà invece la volta della Bank of England. Ma non sono soltanto le banche centrali a movimentare il mercato. C'è grande attesa, infatti, per il voto olandese del 15 marzo ed anche per l'evolversi delle vicende Brexit. Sul fronte britannico Theresa May sembrava intenzionata a invocare l'articolo 50 già questa settimana, poi è arrivato un nuovo rinvio a data da destinarsi, ma comunque entro marzo (stando a quanto riportato dai media britannici). La Scozia è semprepiù sul piede di guerra, pare pronta ad avviare le pratiche per chiedere un nuovo referendum, che non è però gradito a Londra.
In questo complicato scenario la sterlina, dopo il crollo della passata ottava, ha leggermente recuperato terreno. Il cambio fra euro e pound, che era volato fino a 0,88, si è riportato in area 0,872, mentre quello fra dollaro e sterlina è tornato sopra 1,22. Dopo l'iniziale balzo a 1,07, l'euro-dollaro si è assestato in area 1,0650. Sul fronte italiano ieri il tesoro ha collocato tutti i 6,25 miliardi di Btp a 3 e 7 anni con tassi ancora in rialzo. Il triennale è salito di 12 punti base da 0,25 a 0,37%. I titoli a 7 anni sono invece balzati da 1,59% a 1,90%. in calo anche il bid to cover, sceso a 1,39 per i 3 anni e a 1,26 per il settennale