Analisi sui mercati valutari di IG
Pubblichiamo di seguito un'analisi a cura di Filippo A. Diodovich, Market Strategist, IG Italia
Analisi sul Dollaro
Inizialmente il dollaro era sceso dopo un deludente dato sul mondo del lavoro americano. La stima ADP sui nuovi posti di lavoro creati dall’amministrazione Biden nel mese di luglio è risultata pari a +330 mila nuovi impieghi ben inferiore alle aspettative della vigilia (+700k).
Questo dato ha confermato le preoccupazioni mostrate dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nella conferenza stampa del 28 luglio post decisione della commissione operativa, il FOMC, di mantenere le strategie monetarie invariate. Powell aveva ribadito che la politica monetaria rimarrà accomodante fino a che gli obiettivi di stabilità dei prezzi al consumo e di piena occupazione non saranno raggiunti, mantenendo invariati i tassi di interesse nella forchetta 0-0,25% e il piano di quantitative easing a 120 miliardi di dollari (80 miliardi di dollari in di bond e 40 miliardi di MBS).
Da quel giorno il dollaro ha cominciato a perdere terreno proprio sulla scia delle attese degli investitori che il tanto temuto processo di tapering ovvero di riduzione degli stimoli monetari possa essere ulteriormente ritardato. Non piu’ un annuncio nel simposio di Jackson Hole ma molto più probabilmente nei prossimi meeting della FED a settembre o novembre.
La Federal Reserve continuerà a mantenere un approccio data-driven con una stance “wait and see”. Solamente miglioramenti concreti nel mondo del lavoro potrebbero convincere Powell a ridurre gli incentivi monetari diminuendo gli acquisti nel piano di Quantitative Easing.
Ma nel corso del pomeriggio l'intervento del vice presidente del Board of Governors Richard Clarida ha cambiato del tutto le aspettative degli investitori introducendo la concreta possibilità di un rialzo dei tassi di interesse nel 2023.
Reazione dei mercati valutari
L’impatto è evidente sul dollar index, paniere che misura la forza del biglietto verde contro le principali valute internazionali, che ha perso notevolmente terreno. Il dollaro/yen ha perso 30 pips da 109,05 a 108,75, il USD/CAD 20 pips da 1,2550 a 1,2530, il USD/CHF 25 pips da 0,9045 o 0,9020. L’eurodollaro ha guadagnato 40 pips da 1,1860 a 1,19 e il cable 15 pips da 1,3940 a 1,3955.
Dopo le dichiazioni di Clarida movimento opposto. Dollar Index balzo straordinario. Eurodollaro che perde oltre 60 pips a 1,1840.
Quali sono le prospettive fondamentali nel medio/breve per il dollaro?
Tutto dipenderà dal dato sui non farm payrolls di venerdì. Un dato debole che conferma le stime ADP avrebbe un ulteriore effetto negativo sulle quotazioni del dollaro portando il cambio eurodollaro a 1,20. Viceversa un dato molto positivo potrebbero rafforzare le quotazioni del biglietto verde fino a spingere la coppia EUR/USD verso 1,17.
Attenzione che i dati da guardare nel report sul mondo del lavoro americano sono molteplici. Non solo la creazione di posti di lavoro ma anche il tasso di disoccupazione, il tasso di partecipazione alla forza lavoro e la crescita dei salari.