Analisi Sterlina
Sterlina, dollaro ed euro: analisi dei mercati valutari: la volatilità resta elevata.
Il mese di settembre sui mercati valutari è stato caratterizzato principalmente da due temi. Da un lato la forza del dollaro, che ha raggiunto nuovi massimi di lungo termine contro numerose valute, dall’altra le difficoltà della sterlina, protagonista di un vero e proprio crollo, poi in gran parte riassorbito dopo l’intervento della Bank of England.
Anche ottobre non è iniziato in maniera diversa, con un dollaro ancora forte contro tutte le principali volute. Operativamente parlando, il cambio fra euro e dollaro è scivolato fin sotto quota 0,96, sui valori più bassi da inizio Millennio. Gli investitori hanno premiato la banconota americana per via di un’economia a stelle e strisce più tonica di quella europea. Ma anche decisamente meno impattata dalle vicende legate al conflitto fra Russia ed Ucraina. Ciò ha fatto sì che la Federal Reserve abbia potuto alzare i tassi di interesse prima e più rapidamente rispetto alla BCE. I dati relativi all'inflazione americana lasciano pensare che la Fed possa arrivare ad avere tassi fra il 4,50 ed il 5% nel giro di sei mesi. Ecco spiegata la forza del dollaro contro euro e sterlina.
Analisi sulla Sterlina
Per quanto riguarda la
sterlina, il discorso è più complesso. Quasi tutti i principali indicatori
macro degli ultimi mesi indicano come ampiamente probabile un forte
rallentamento dell’economia britannica, con l’ipotesi di recessione. In questo
scenario il nuovo governo conservatore ha ipotizzato una manovra fiscale di
tagli alle tasse da 160 miliardi di sterline, volta in particolare a favorire i
ceti più ricchi, senza coperture. Ciò non ha convinto gli operatori, che hanno
iniziato a vendere pound, determinando un vero e proprio crollo della sterlina.
Il cambio fra la divisa inglese e il dollaro (GBP/USD) è arrivato a 1,033, prima di
rimbalzare dopo l’intervento della Banca di Inghilterra (e dopo un parziale
dietro-front del governo).
La Bank of England è stata costretta ad intervenire per frenare il crollo della valuta ed un pericoloso aumento dei rendimenti dei Titoli di Stato, arrivati su valori simili a quelli italiani, con il decennale che ha anche superato il 4,50% (situazione che stava mettendo in seria difficoltà numerosi fondi pensione britannici). Al momento il pound è tornato in area 1,12 contro il dollaro, con una volatilità in discesa, anche se le tensioni speculative sulla valuta potrebbero non essere finite.