Analisi Forex Market
La discesa del dollaro vista negli ultimi mesi pare arrestarsi. Esaminiamo lo scenario sul forex market
Forex Market in attesa
Sul mercato dei cambi si respira un clima di attesa. Di fatto, la chiara direzionalità ribassista del dollaro degli ultimi mesi pare lentamente scemare. O quantomeno, l’area 1,2250 sul cambio euro/dollaro per ora sta frenando nuove svalutazioni della banconota verde. Come se i mercati si ricordassero che l’economia americana sta mostrando un dinamismo superiore rispetto a quella europea e che la Federal Reserve, la banca centrale americana, inevitabilmente ad un certo punto sarà costretta ad alzare i tassi di interesse.
Dal punto di vista tecnico il cambio euro/dollaro si muove da oltre sei mesi fra 1,175 e 1,225. Una nuova accelerazione rialzista sarebbe possibile soltanto con una chiara rottura di quest’ultimo valore.
Nelle ultime sedute i buoni dati sul lavoro in arrivo dagli Usa hanno però rinvigorito il dollaro sul Forex Market. Di fatto, un eventuale surriscaldamento del mercato del lavoro americano forzerebbe chiaramente la Federal Reserve ad anticipare un intervento restrittivo, ossia una riduzione della liquidità in circolazione ed un aumento dei tassi, con il cosiddetto “tapering”. La velocità della ripresa americana nonché dell’eventuale spinta inflazionistica saranno quindi la chiave di volta anche per comprendere l’andamento del mercato dei cambi, il cosiddetto forex market.
Forex e Petrolio
Le mosse delle banche centrali hanno un impatto sul forex ma anche anche sul mercato delle materie prime.
In questo scenario le quotazioni del Brent, il petrolio del Mare del Nord, sono tornate sopra i 70 dollari al barile, aggiornando i massimi dal gennaio 2020. È scambiato in area 69 il WTI, punto di riferimento per il greggio del mercato americano.
Il mese di maggio e l’inizio di giugno hanno anche visto il ritorno dell’oro sotto i riflettori. Le quotazioni del metallo giallo hanno inanellato una serie di quattro settimane consecutive di rialzi, che le hanno portate verso i 1.900 dollari. La ripresa del dollaro degli ultimi giorni ha leggermente frenato gli entusiasmi, anche se il trend di fondo appare ancora impostato al rialzo. Lo scenario potrebbe cambiare soltanto con una chiara ripresa del dollaro oppure con un rialzo dei rendimenti dei titoli di stato americani.