Analisi Euro dollaro: si riparte da 1,07
I mercati sono reduci da una settimana molto intensa, iniziata con il discorso di Theresa May in merito ai suoi piani per la Brexit, proseguita con il doppio intervento della Yellen (il primo più da falco, il secondo con toni più morbidi). Ma anche con le parole di Mario Draghi,che ha ribadito a margine del consueto incontro mensile della BCE, gli impegni per stimolare l’economia del Vecchio Continente, ancora in lento risveglio, garantendo di fatto tassi zero e lasciando aperte le porte ad un eventuale prosieguo del Quantitative Easing anche nel 2018, se ciò si rivelasse necessario. Sul finale di ottava, poi, ha avuto luogo l’insediamento di Donald Trump, con nuove parole verso il discusso tentativo di protezionismo Usa (riassunto nel “Comprate americano, assumete americano”).
Sul fronte operativo il dollaro si è ulteriormente indebolito, dopo la corsa dell’ultimo trimestre del 2016, che aveva portato verso nuovi massimi il dollar index.
Il cambio euro/dollaro riparte così dall’area 1,07, di fatto ben 350 pips in più rispetto ai minimi toccati ad inizio anno (ed è reduce da cinque settimane consecutive di rialzi).
Dal punto di vista tecnico il cambio euro/dollaro vede una prima resistenza in area 1,078, sui massimi di inizio dicembre ed una seconda barriera a 1,087, sui massimi intraday toccati l’8 dicembre. Viceversa troviamo un primo supporto in area 1,059-1,06, seguito da altri due a 1,055 e a 1,048, oltre ovviamente al valore “chiave” sul cambio collocato a 1,035, sui minimi di periodo.