Alla lira turca la maglia nera come peggior divisa in questo avvio di 2017
E’ una marcia ribassista a senso unico, con la divisa turca che continua a pagare dazio sui mercati valutari.
Nel 2012 il rapporto fra dollaro e lira turca viaggiava in area 1,80, a fine 2014 si trovava poco sopra quota 2,30, per poi proseguire la corsa anche nei due anni seguenti. Dopo una prima parte di 2016 relativamente tranquillo, con le quotazioni che sono oscillate fra 2,75 e 3, negli ultimi tre mesi si è registrato un vero e proprio crollo ed anche il nuovo anno ha preso il via con il segno negativo. Alla base della debolezza della divisa turca ci sono l’incertezza politica e una inflazione superiore alle attese, a cui si aggiungono le difficoltà che affliggono la Banca centrale, rendendo sempre più difficile fare nuovi interventi (dopo le ultime mosse), in quanto sotto pressione dal potere che chiede un supporto alla crescita. Come ha evidenziato Bloomberg, nei primi otto giorni di scambi del 2017 la lira ha toccato un ribasso vicino al -9% nei confronti del dollaro, che si somma al -17% che è stato il bilancio del 2016, portando il rapporto fra dollaro e lira turca a ridosso dell'area 4.
Nella classifica delle valute deboli il secondo posto tocca al Messico penalizzato dai “tweet” di Donald Trump e dalle sue proposte per spingere verso gli Usa parte delle aziende. Una coabitazione che si sta preannunciando difficile, anche se per ora si è indebolito soltanto della metà rispetto a quanto fatto registrare dalla lira turca. La terza piazza di questa classifica da “maglia nera” spetta alla sterlina, ma con valori decisamente più contenuti intorno all’1,50%.