Accordo Brexit raggiunto?
C’è una prima bozza di accordo per l’uscita del Regno Unito dall’Europa. La Brexit si avvicina, ma questa volta i mercati hanno potuto festeggiare. Lo hanno annunciato il capo negoziatore dell’UE, Michel Barnier e David Davis, il corrispettivo britannico in questa lunga sfida della Brexit. Nessuno shock, nessuna ulteriore frattura fra Londra e Bruxelles, la Brexit si farà, ma probabilmente non sarà eccessivamente caotica. Londra ha dovuto cedere su molti punti alle richieste europee per poter ottenere un periodo di transizione che avrà una durata di 21 mesi. Sostanzialmente la Brexit vera e propria viene dunque dilazionata alla fine del 2020, con una fase intermedia che durerà dal 31 marzo 2019 fino, appunto al 31 dicembre 2020, data entro la quale la Brexit sarà attiva a tutti gli effetti. La fase di transizione della Brexit avrà la durata proposta dall’Europa (21 mesi) e non quella del Regno Unito, che avrebbe voluto tre mesi in più. Inoltre in questa fase saranno garantiti i diritti degli europei che si dovessero trasferire in Gran Bretagna. Varrà ovviamente il principio della reciprocità per i britannici che si spostassero verso il continente.
Nella fase di transizione il Regno Unito continuerà a far parte del mercato unico anche se perderà il suo posto in tutte le istituzioni governative europee. In questo periodo di transizione, la Gran Bretagna deciderà se accettare nuove regole in materia di giustizia e amministrazione interna e potrà decidere di essere esclusa da nuovi trattati internazionali e da nuove decisioni in materia di relazioni estere, ma non avrà il diritto di veto su leggi che potrebbero danneggiare in qualche modo il Paese, cosa che invece era stata specificatamente richiesta dai negoziatori anglosassoni. Nell’accordo si parla più genericamente di istituire una commissione che gestirà eventuali contenziosi tra Unione Europea e Regno Unito.
Il Regno Unito ha ceduto anche sulla questione inerente agli accordi per la pesca, l’UE consulterà semplicemente Londra per la definizione delle nuove quote. Questo ha provocato la piccante risposta della Scozia, da sempre contraria alla Brexit e che ha più volte minacciato un nuovo referendum per staccarsi dal resto del Regno Unito. Anche se Michel Barnier, ha affermato nella conferenza stampa che le due parti si sono trovate d’accordo «sulla maggior parte dei termini dell’uscita del Regno Unito», restano tuttavia aperte molte questioni ed i negoziati dovranno sicuramente continuare per risolvere tutte le problematiche ancora aperte, in primis quella legata allo scenario post Brexit per l’Irlanda, dove le richieste dell’UE ancora divergono da quelle britanniche. In questo scenario di Brexit, Theresa May dovra’ anche affrontare l’opposizione interna al suo partito che la accusa di aver fatto troppe concessioni all’Europa. Mentre il Guardian la sbeffeggia: The British prime minister had been right in insisting that large sections of the Brexit deal would be non-negotiable. She just hadn’t made it clear that it would be the EU that was refusing to negotiate. So on almost every point that Britain had said it wouldn’t be giving in, it had given in.