La rivincita dei metalli preziosi
È stata la settimana delle banche centrali, con importanti movimenti sul comparto valutario. Ma fra i “vincitori” troviamo senz’altro anche i metalli preziosi, con l’oro che ha cancellato i cali dell’ottava precedente, risalendo da 1.200 a 1.230$ l’oncia. L’argento, che in appena 7 sedute aveva perso quasi il 10%, è rimbalzato sopra i 17 dollari, riportandosi oltre i 17,3. Sono dunque confermati (e diremmo anche rinforzati) i supporti collocati in area 1.200 per l’oro e a ridosso dell’area 17 per il silver.
DAL PUNTO DI VISTA TECNICO l’oro potrebbe trovare nuovo slancio nel caso di un nuovo ritorno sopra quota 1.242-1.245$, con spazio per ulteriori allunghi verso i 1.265$ toccati a fine febbraio. Avremo invece un nuovo segnale di debolezza sotto quota 1.220, mentre una nuova discesa sotto i 1.195-1.200$ suonerebbe come un vero campanello d’allarme. Per l’argento lo scenario è più complesso, ma anche in questo caso le quotazioni appaiono in una fase di studio, alla ricerca di un nuovo trend dopo la violenta discesa ed il successivo tentativo di rimbalzo. Il platino è negoziato a 963 dollari l’oncia, mentre il palladio poco sotto quota 780$, entrambi sono reduci da una settimana di segno positivo.