Oro in recupero: quali i market driver dei prossimi mesi?
Il mese di gennaio ha visto l'oro muoversi al rialzo, riportandosi oltre quota 1.200 dollari l'oncia. Per la terza volta di fila, dopo il 2015 ed il 2016, il metallo giallo ha quindi iniziato l'anno muovendosi al rialzo.
Quali i fattori da guardare nei prossimi mesi? Ne abbiamo evidenziati quattro:
- da un lato la politica
monetaria americana, con
l’oro che potrebbe festeggiare eventuali rinvii nel rialzo dei
tassi di interesse da parte degli Usa. Viceversa parrebbe destinato
a soffrire maggiormente, essendo uno strumento che non paga cedole e
dividendi, nel caso in cui la Fed fosse effettivamente in grado di
alzare (almeno) tre volte i tassi. Il discorso è comunque più
complicato, in quanto anche l'andamento dell'inflazione Usa giocherà
un ruolo fondamentale (si veda il punto 3)
Sul fronte europeo l'incertezza politica resta elevata. In calendario c'è una lunga serie di votazioni ( nell'ordine Olanda, Francia, Germania e forse anche Italia). Tutto ciò potrebbe generare ulteriore volatilità.
Come accennato l'andamento del dollaro sarà un altro fattore chiave, ricordandosi del fatto che per l’investitore non americano l’andamento del prezioso deve essere depurato dell’effetto cambio.
Non si può analizzare l'oro senza uno sguardo all'Asia, motore della domanda in questi ultimi anni. Nonostante il drastico calo della domanda indiana per gioielleria nel 2016 dopo la demonetizzazione dello scorso novembre, l'Asia resta centrale per il metallo giallo. E la crescita demografica e quella dei salari medi potrebbero nuovamente spingere al rialzo la domanda e conseguentemente anche le quotazioni del prezioso.