L'oro sfonda quota 1.200 dollari l'oncia
Dopo lo show di ieri sera da parte di Donald Trump, il dollaro perde terreno, con il cambio fra l’euro e la banconota verde sopra quota 1,06 ed il dollar index in calo verso l’area 101. Ne ha prontamente approfittato l’oro, che per la prima volta da quasi due mesi si è riaffacciato sopra quota 1.200 dollari l’oncia. Questo valore, come più volte segnalato, rappresenta la prima significativa barriera per il metallo giallo. Il superamento di questa resistenza (psicologica ma soprattutto tecnica) potrebbe aprire spazio per un’ulteriore risalita verso i 1.230$, con eventuale spazio fino all’area 1.250 dollari, che fermo la discesa nella prima parte di ottobre.
Si conferma dunque, almeno per il momento, una decisa stagionalità nella prima parte dell’anno per l’oro, con il rialzo di queste ultime due settimane che fa seguito a quelli fatti registrare in avvio di 2015 e 2016, anche se in questi casi le ragioni erano leggermente differenti.
Fra i punti chiave da monitorare c’è ancora l’Asia protagonista, con il capodanno cinese ormai in arrivo (dopo le difficoltà legate alla demonetizzazione indiana che ha preso avvio nel novembre scorso). Ma anche, e forse soprattutto, le mosse della Fed, con i tre rialzi dei tassi previsti per il 2017 che a molti appaiono già più lontani dopo le parole di Trump di ieri.