La febbre dell’oro continua. Ma l’argento brilla ancora di più
Otto settimane consecutive, se non è un record poco ci manca. Tante sono infatti le settimane di rialzo dei prezzi dell’argento, con il rally del metallo grigio che supera quello del fratello maggiore.
Ma andiamo con ordine: l’oro ha accelerato al rialzo nelle ultime sedute, rompendo la resistenza collocata in area 1.240, fino a tornare dopo oltre tre mesi sopra i 1.250$ l’oncia. Il trend di fondo appare dunque ancora positivo, con le quotazioni che stanno cercando ulteriore spazio per una rimonta verso i 1.300$, area da cui è partita la discesa che ha caratterizzato l’ultimo trimestre del 2016.
La spinta rialzista è ancora più accentuata sull’argento, in rally da ormai due mesi. Dopo aver toccato dei minimi in are 15,6 a dicembre il prezioso ha ripreso ossigeno per un ampio ventaglio di ragioni. Da un lato resta alta la domanda di metallo grigio sul fronte industriale, con la richiesta di argento per i pannelli fotovoltaici a fare da traino. Ma la situazione generale di grande incertezza, sta portando gli operatori verso i tradizionali bene rifugio e l’argento trae anch’esso beneficio, così come l’oro. Il tutto in uno scenario in cui gli scioperi dei minatori Cileni rallentano la produzione.
Tecnicamente l’argento è quindi fortemente impostato al rialzo, anche se la lunga corsa di queste settimane potrebbe determinare degli storni per far rifiatare gli indicatori (come detto siamo reduci da otto settimane di rialzi). La prima resistenza appare collocata sui 18,5$, area dove sono collocati i massimi di inizio novembre. Sopra questi valori spazio per altri recuperi verso i 19 dollari.