Sterlina in rimonta, sale l'attesa per il voto in Italia ed Austria
Dopo la paura di vedere euro e sterlina alla parità, si è invece leggermente allentata in queste ultime settimane la pressione ribassista nei confronti della divisa inglese. Non perché tutte le incognite riguardanti la Brexit siano state sciolte (anzi, la May ha recentemente affermato in un’intervista di non riuscire a dormire la notte per la complessità delle trattative legate alla Brexit…), quanto piuttosto perché i mercati hanno prezzato un rischio di una cosiddetta “hard Brexit” più basso. Questo perché l’Alta Corte, con una sentenza diramata ad inizio Novembre, ha imposto a Theresa May di passare tramite parlamento per procedere con l’attuazione dei suoi piani (e la chiamata dell’articolo 50). Secondo i bookmakers non sarà così facile per la May ottenere un facile via libera nelle camere, soprattutto non lo sarà nelle tempistiche che sperava lei.
Va poi ricordato come i primi mesi dopo il voto non siano andati così male nel Regno Unito, con una serie di dati macroeconici tutto sommato positivi.
La sterlina ha recuperato terreno nei confronti del dollaro, allontanandosi dai minimi di ottobre, ma il recupero è stato ancora più ampio contro l’euro. In questo caso è pesata la debolezza dell’euro, con i timori legati alla stabilità dell’eurozona, chiamata già questa domenica ad una difficile doppia sfida elettorale, con il referendum in Italia e le nuove elezioni presidenziali in Austria.
La divisa britannica, scivolata ad ottobre sotto quota 1,10 nei confronti dell’euro, ha ripreso forza e gli investitori sono tornati a puntare sul pound, con il rapporto sterlina euro risalito verso 1,175. In altre parole il cross EUR/GBP, dopo un lungo rally che ha portato in un anno i prezzi da 0,695 fin oltre quota 0,90, ha preso una prima pausa, scendendo verso l’area 0,85. Da un lato è più lontana la Brexit, o almeno la Hard Brexit, dall’altro, sul fronte europeo, non mancano i problemi, che vanno ben oltre la doppia tornata elettorale di questa domenica.