La sterlina recupera, l'euro in affanno
Da un lato l'allentamento della tensione per la hard Brexit, dall'altro l'allentamento monetario. Stiamo parlando della Gran Bretagna e dell'Europa: per la prima le prospettive di una uscita violenta ed immediata dall'Europa appaiono in calo, anche dopo la sentenza dell'Alta Corte che ha di fatto imposto a Theresa May di passare dal parlamento per l'approvazione del processo (a meno che la sentenza venga ribaltata dalla Corte d'Appello, chiamata a decidere sul tema nelle prossime settimane). Dall'altra la BCE, con Mario Draghi che ha allungato il Quantitative easing di altri nove mesi, fino alla fine del 2017 (scendendo da 80 a 60 miliardi di stimolo monetario al mese). Ecco spiegato in poche parole il movimento dell'EUR/GBP, che dai massimi oltre quota 0,90 di ottobre si è ora portato sotto quota 0.84, con il cambio inverso sterlina/euro vicino a 1,20.
Dal punto di vista tecnico il trend d breve periodo appare ancora favorevole alla sterlina, con il primo importante supporto collocato in area 0,833. Molto dipenderà però dall'andamento delle due valute nei confronti del dollaro. Un'eventuale discesa dell'euro verso la parità contro la banconota verde aprirebbe infatti le porte ad un riavvicinamento all'area 0,80, mentre un recupero dell'euro nei confronti del dollaro verosimilmente spingerebbe al rialzo la moneta unica anche nei confronti del pound. Da monitorare anche i dati macro britannici, con la crescente inflazione degli ultimi mesi che potrebbe determinare effetti "non desiderati" nel 2017, con le mosse di Carney e della Bank of England ancora tutte da decifrare.