Aspettando Trump, l'oro prende fiato in area 1.200$
Dopo una mattinata in calo, l'oro trova il colpo di reni per recuperare i 1.200 dollari l’oncia.
Ance se in calo rispetto ai 1.220 dollari di mercoledì mattina, la situazione tecnica non appare ancora compromessa.
Il recupero del dollaro (che si è invece fermato nella serata di giovedì), ha di fatto frenato, almeno per il momento, le ambizioni per ulteriori rally da parte del metallo giallo che, va sottolineato, arrivava da una lunga serie di sedute rialziste: ben 14 negli ultimi 16 giorni, con una serie di 8 consecutive fra la seconda e la terza settimana di gennaio.
Dal punto di vista tecnico nella gioranta di giovedì siamo arrivati ad un passo dalla rottura della ripida trendline che in meno di un mese ha portato i prezzi dai minimi di dicembre a 1.122 fino ai valori attuali in area 1.200. Il recupero della serata conferma che il trend di fondo è ancora impostato al rialzo, con un primo chiaro segnale ribassista che arriverebbe soltanto in caso di una nuova violazione dei 1.180 dollari l’oncia.
Gli occhi dei mercati, a questo punto, sono puntati sulle parole di Donald Trump di domani, cercando di capire se queste potranno in qualche modo influenzare i piani di rialzo dei tassi di interese (fino al 3,00% alla fine del 2019) annunciati ieri da Janet Yellen, governatrice della Federal Reserve.